«Ed al primo che s’azzarda a pennare verso l’alto gli stritolo falangi, falangine e falangette».
Così parlò CJ a quei tapini dei due chitarristi che bestemmiarono il nome di Johnny pretendendo l’esecuzione di un assolo a testa in ciascun brano.
Il batterista nemmeno si azzardò a chiedergli spazio per un terrificante assolo stile «Moby Dick» ed osservò il devoto silenzio inchinato dinanzi l’immaginetta di Tommy, che se ne andò in una calda estate nuovaiorchese di tre anni fa.
Un altro angioletto a coprirgli le spalle.
Ed allora partiamo da qui, da quel poco che non va.
«Tommy’s Gone» penso che non piaccia neppure a Tommy e, dovunque siano tutti e quattro, Joey, Johnny e Dee Dee lo staranno di certo sfanculando amichevolmente facendosi beffe di lui e fischiettandogli ventiquattrosette il motivetto di «Three Angels».
Quello si che era l’abbraccio in cui tutti noi avremmo voluto stringere Joey, Dee Dee e Johnny prima che si avverasse la profetica chiusa di «Pet Sematary», con un sorriso stampato in viso e ballato al familiare ritmo.
«Tommy’s Gone», invece no, niente batteria, niente elettrica, niente basso, solo una mesta chitarra acustica ed un ritmo da marcia funebre e la voce dolce e bassa di CJ a salutare un amico; cioè, così ce la fai pesare schifosamente la morte di Tommy e lui non l’avrebbe certo voluto; come non lo vollero Joey, nè Dee Dee, nè Johnny; come non lo volesti tu, quando si trattò di mettere in parole e note «Three Angels», ma anche «Low on Ammo» che più o meno è la stessa cosa.
E che cazzo, loro erano i Ramones, e pure Tommy di cognome faceva Ramone, mica era una di quelle rockstar con i soldi che gli escono da ogni dove ed il rapporto con i fans chissà quando l’ha consumato, la rockstar ma pure il fan: «Nooooo, è morto Un-Nome-A-Caso. Ma perché??? Era ancora vivo??? Dai, lascio un mazzo di fiori di fronte alla sua casa e mi ci scatto pure un selfie».
E che cazzo, di nuovo, te le ricordi le cerimonie per ricordare i tuoi fratelli?
Parevano feste per i morti che nemmeno in Messico, gioia, allegria e non sense che sprizzava da ogni dove.
Quindi, no, «Tommy’s Gone» proprio non ci sta, sarà pure che è il primo pezzo su cui mi sono fiondato ieri dopo aver scartato il disco colla bava alla bocca e mi aspettavo tutt’altro, però non ci sta proprio.
Tutto il resto invece ci sta dentro alla grande collo spirito dei Ramones, quelli di fine carriera con CJ al basso e capaci di tirar fuori tre album bellissimi.
Detto che questo non è un album bellissimo come lo era per me «Reconquista» ma neanche un mezzo passo falso come, sempre per me, «Last Chance to Dance», allora è un album bello e dignitoso che alterna in uguale misura punk pop e ballatone nel più classico stile Ramones.
Si parte a palla con «Let’s Go» e «Yeah Yeah Yeah» giusto per annunciare il ritorno sulla strada; e poi si prosegue colla notevole «Run Around» che apre il secondo lato e che CJ ha una gran bella voce ma ci fosse stato Joey ci avrebbe veramente rapito il cuore; fino a «Moral to the Story», che un mese fa aveva annunciato l’album nel migliore dei modi, e questa sì che sarebbe stata la preferita di Tommy e probabile che lo sia.
Di tanto in tanto si tira il fiato, colle famose ballatone: cosa sia una ballatona alla Ramones è più facile andarsi a sentire «I Wanna Be Your Boyfriend» che starlo a spiegare.
Chi ha capito l’antifona, si goda «You’ll Never Make Me Believe», la prima della lista e la mia favorita; ma pure «Before the Lights Go Out» che, non fosse CJ, ai concerti farebbe scattare gli accendini, e dimmi che mi ami prima che le luci si spengano, che meraviglia di zucchero e canditi; o «Without You», tra le più fedeli al suono Ramones, e qui sarebbe stato pure Johnny a fare sfacelli; per non dire di «Be a Good Girl» e di CJ che canta babe babe babe in una maniera che Joey ce lo rivediamo lì davanti e ci prende un groppone di gioia alla gola che tocca di alzare la puntina ed andare a fare un giro fuori, pure se è sera tardi.
Tanto il disco lo finiamo di ascoltare un’altra volta, lo sappiamo già che è una meraviglia.
A proposito, l’album si intitola «American Beauty», come un film di un po’ di anni fa.
Gran cosa essere malati di Ramones.
Carico i commenti... con calma