Non pensavo che i nostri ricordi potessero avere una forma e un colore, finanche un nome… figli d’un gomitolo di lana rossa e alti una manciata di centimetri, tenuti in vita da un sottilissimo e instabile filo legato ai fianchi.

Partendo dalla propria casa natia ripercorriamo e riscopriamo sensazioni ed esperienze ricollegate ai nostri affetti più cari attraverso diverse fotografie, testimoni di differenti stati d’animo: da una gaia giornata al mare ad una candida escursione in montagna, con sottofondo tutta la penisola scandinava. L’incredibile componente grafica, infatti, agevola l’immersione e l’interazione del videogiocatore in un mondo straordinariamente reale con una cura a dir poco maniacale per i dettagli. Il tutto condito da una colonna sonora etnica ridondante che non sempre si adatta alle varie dinamiche di gioco, almeno non quanto gli effetti sonori, dallo sciabordio del mare fino alle varie tempeste di tuoni e folate di vento o ancora quando si zompa sulle distese di neve.

Per essere di base un videogioco rompicapo, l’esperienza ludica è abbastanza semplice, lo è forse fin troppo, gli enigmi o gli ostacoli non sono poi così insormontabili e non richiedono chissà quale dose di talento, sarà perché la memoria è sempre infante, che ad 80 anni si stupisce d’una farfalla che si libra in aria, prima la teme, poi la vuol catturare fregandosene delle conseguenze. La difficoltà è iniettata nell’infinita allegoria, nella forza di riuscire a trasportare l’ultima languida fiamma rimasta in una coltre di nevischio.

Nel ripercorrere la propria vita attraverso delle immagini l’importante è non perdere mai la matassa, pena lo sgretolamento fisico e mentale, e nel caso di errori durante il cammino bisogna ritornare indietro e ripercorrere in maniera diversa i propri passi affinché si trovino strade meno tortuose… perfino quanto il filo si spezza.

Ognuno durante il disfacimento del proprio spago rosso si carica il peso di quelle lacrime che fanno chinare il capo ed inginocchiare, insieme a quelle che, allietando, fan sognare.

<<L'amore crea vincoli, come i fili dei gomitoli.
Come per i gomitoli, questi vincoli sono fragili e posso aggrovigliarsi.
Ma con la dovuta cura e attenzione, riescono ad arrivare in ogni dove.
>>

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