Probabilmente mi troverei più a mio agio a parlere di Com Truise con un nick tipo Rosco Vassi, Paura Lausini, o Nanna Giannini (ho scoperto dopo averli tirati fuori che non ero stato così originale, qualcun altro ci aveva già pensato), o se mi fosse concessa qualche licenza in più fare anche meglio, forse, col nome di Rurico Neggeri, Raos Ermazzotti o De_Odore Bannato, l’apparenza di appassionato di genere sarebbe una coperta sotto cui potrei nascondere un po’ la mancanza di competenza. Non è così facile per chi non ha un orecchio allenato individuare nella musica elettronica moderna elementi che permettano di annoverare un pezzo o un artista in un determinato genere. Forse val la pena dar retta a Workhorse che propone un approccio a roba nuova con la mente sgombra da schemi, sostenendo che allo stato dell’arte ha poco senso parlare di generi. E in effetti sono convinto che come approccio iniziale sia quello corretto ma poi approfondendo un artista credo che siano ancora utili punti di riferimento per capire più agevolmente il suo messaggio. Ma trovarli solo con l’ascolto non è così semplice, almeno per quel che mi riguarda.
Per me era un bel casino già capire ad un semplice ascolto come riconoscerli questi artisti sotto il cappello synthwave dai vapor. Dalla dritta che il buon MikiNigagi mi diede un po’ di tempo fa mi son permesso di dedurre che i vaporosi siano esperti di collage ed i synth siano artigiani e la musica che producono sia tutta farina del loro sacco.
Percorrendo altre strade c’è poi chi trova zone grigie di connessione tra synthwave e IDM. Due mondi che, da quel che so, dovrebbero trovarsi agli antipodi, uno che guarda al passato, l’altro che fino a poco tempo fa costituiva una delle avanguardie della musica. Ho letto una rece su ondarock di questo disco (perdono grande Pdor, lo so che è peccato pronunciare quel nome da queste parti) in cui viene imputato a C.T. un cambio di direzione, un addio alla synthwave dovuto alla seduzione per il mondo Warp record. E alcuni tra gli elementi messi in evidenza per avvalorare l’analisi, sono convincenti. In particolare alcune soluzioni sotto l’aspetto ritmico. In effetti è apprezzabile un po’ di effervescenza in più sotto questo aspetto rispetto a quel che mi pare sia il livello medio dei pezzi riconducibili alla synthwave. Ci sono vari stop and go, a volte anche bruschi (Ether Drift), che possono far percepire un aroma IDM, e anche la scelta di alcuni effetti sonori può contribuire in tal senso. Ciononostante credo si possa parlare più che altro di contaminazione più che di un cambio deciso di rotta, perché alla fine anche in questo album Com Truise propone quello che ci si aspetta da un artista synthwave, musica elettronica realizzata con suoni anni ottanta.
Tutti i pezzi sono messi assieme principalmente con tre linee synth e una batteria creata con la drum machine. La linea di basso viene quasi sempre realizzata utilizzando quel che mi pare il suono del minimoog model D, probabilmente filtrato. Questa linea si intreccia con un’altra linea synth su frequenze alte creando dinamiche abbastanza originali (es. Air Call) e che costituiscono con la batteria la base su cui trovano appoggio frasi melodiche realizzate con la terza linea synth sempre su frequenze alte. In questo corpo sonoro si innestano effetti sonori vari. In generale non c’è molta varietà nelle soluzioni utilizzate, la più gettonata consiste in voci filtrate, rallentate e accellerate. Un eccezione sotto questo punto di vista è costituita da ‘Futureworld’ che in effetti mi ricorda molto quel che mi è capitato di sentire in ambito IDM.
Non si parte mai a mille con roba tipo le poderose sciabolate di synth di Kavinsky, i pezzi prendono tutti il via lentamente per poi evolversi con continuità, anche sotto questo aspetto ci sono eccezioni gli ansimi orgasmici di donna da cui parte ‘VHS Sex’ e la breve accelerazione iniziale a cui segue un cambio di tempo repentino in ‘Air Call’. A paerte tutte ste ciance la mia è la proposta di uno poco competente in materia ed è sostanzialmente motivata dal fatto che si tratta di un disco piacevole da ascoltare caratterizzato da buone idee melodiche e ritmiche. Cerea madamin e monsù.
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