Oh, se nel 1994 avessi avuto diciassette anni come li ho ora, avrei pianto al primo ascolto. Orfano dei CCCP, ad ascoltare questa meraviglia. "Ko De Mondo" è uno dei cd meglio riusciti del Consorzio Suonatori Indipendenti, dalla grafica alla musica, non che uno dei migliori cd italiani dell'ultimo ventennio.
Due occhi tormentati, inquieti, infiniti si fissano impenetrabili un punto imprecisato oltre alle mani che reggono la copertina. Solo per questa copertina il cd meriterebbe un 10. Siamo di fronte ad un'innovazione, Giovanni e Massimo uniti ad alcuni ex Litfiba, sono una miscela esplosiva rara da imitare. Nel libretto si mischiano fotografie di inquietanti e sereni insieme casolari Bretoni e lirica Ferrettiana pura. Il buon vecchio Giovanni sa fare d'ogni posto che visita una penna, una determinata metrica, un'intonazione. Ogni luogo in lui rivive e si riversa nelle chitarre Zamboniane, i Magnellophoni del maestro Magnelli, nel basso di Maroccolo, nei suoni disturbati di Giorgio Canali, nella batteria di Gulli, nelle percussioni di Gerby e nei rari cori di Ginevra Di Marco (voce meravigliosa di "La Lune du Prajou" e "Home Sweet Home", che da qui in poi comincierà ad avere un ruolo sempre più importante nel gruppo).
Che dire, un pò di punk filosovietico sopravvive nonostante tutto, soprattutto in brani come "A tratti", "Celluloide", "Home Sweet Home" e "Finestère"; per il resto ci troviamo di fronte ad una sperimentazione alternativa praticamente inclassificabile ed innovativa. Si passa dal recitativo melodioso di Ferretti in "Palpitazione Tenue" (brano dedicato alla Pietà e al dramma di cambiare e maturare costantemente) a brani preziosi e unici come "Del Mondo" quasi un epitaffio al mondo, dove grattugie, magnellophoni, chitarre, le percussioni di Marco Parente e la voce di Ferretti fanno un capolavoro, o come "Intimisto", che come suggerisce il titolo, si mischia un'armonia inedita per il gruppo e che sembra risalire ad un perfezionamento di brani CCCPiani come Annarella e Madre, all'intimità umana.
L'Io, con voce doppia Ferrettiana, lenta, accarezzata, leggera e armoniosa, si apre al suo stesso mistero, alle sensazione e va a toccare tutto ciò che l'ascoltatore ha dentro. Brani come "Occidente", tra la musica popolana e il rock, tradiscono un pò della vecchia anima Resistente dei CCCP, ma migliorata, ottimizzata, con liriche più curate, particolarizzate e logicamente una melodia meno graffiata e più "velata".
In questo cd si possono ascoltare anche brani geniali che hanno fatto la storia del gruppo come "Memorie di Una Testa Tagliata" e "In Viaggio", la prima è una lunga riflessione di una testa tagliata, che riporta col pensiero alla ghigliottina, e che accarezza su una melodia meravigliosa tutti gli stati d'animo del replay di una testa mozzata, che si perde tutto sotto un cielo "slavo del sud non senza grazia", il tutto interrotto qui e là da interferenze cybernetiche che fanno ricordare il battiato de "La Cura". Il secondo brano è uno sguardo a tutti coloro che, in cerca di qualcosa, viaggiano. Dai perdenti "più adatti ai cambiamenti" a "Sua Santità", il viaggio, una delle poche cose che ci avvicina tutti. Brani come "Le Lune De Parjou" sembrano intermezzi per agevolare i sogni e le riflessioni. Brano interamente strumentale "disturbato" esclusivamente dalla splendida voce di Ginevra di Marco. "Fuochi Nella Notte" il più leggero e acustico tra i brani di tutto il cd è anche una delle loro migliori canzoni di sempre.
Insomma, la Bretagna sembra ispirare il gruppo, ingravidarlo come sorta di spirito santo, e giova ad ogni suo aspetto: dalla musica alla lirica. Un disco unico, da avere, per gli amanti e non del genere. Perdonate la lunghezza, ma i CSI, come i CCCP e i PGR sono gruppi che vanno narrati, non recensiti. Anima folkrolistico-indigena e melodia sono un sodalizio meraviglioso in "Ko De Mondo"
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