"They’re selling independence,

Actors in the white house"

"Stanno vendendo la nostra indipendenza, ci sono attori alla Casa Bianca"... I pugni in faccia fanno molto male, specie se contro di noi arrivano le nocchie. A fare ancora più male sono senz'altro i pugni che arrivano diretti al naso! Quelli sono tremendi, anche se per fortuna mia non li ho mai provati fisicamente.

I Creedence Clearwater Revival sono come un pugno in piena faccia, fanno male alla prima impressione, con la loro furia selvaggia e rabbiosa contro il mondo che loro stessi ripudiano e criticano. Sono un fiume di influenze, che si muovono con una fluidità incredibile, quasi effimera, che passano dallo swamp rock, al blues semi-primordiale, rock and roll e quella vena soul inconfondibile. Ma non è una novità, ormai già con Green River e con Willy And The Poor Boys i nostri amati CCR ci avevano abituati anche troppo bene. Erano i più cattivi, i più sporchi, i più grezzi di quel genere, e nessuno probabilmente li ha mai raggiunti. Per descrivere il loro odio e dissenso nei confronti della società, non vi era bisogno nè di essere visionari e "letterali" come Bob Dylan, e nemmeno essere psichedelici come i leggendari figli dei fiori quali Jefferson Airplane. Loro, in modo semplice, ma diretto e in un certo senso anche profetico, riuscivano a delineare alla perfezione il dissenso nei confronti di un mondo che ormai non era altro che marciume...

"Cosmo's Factory" altro non è che il ramo più evoluto della loro musica, dove si descrive al meglio la loro essenza. Non soltanto è il loro migliore album, ma entra di diritto anche tra gli album migliori della storia del rock. I Creedence sono stati quel gruppo memorabile che mi fecero rivalutare il southern rock, un genere che solitamente bollavo come pretenzioso e troppo semplicista. Capitemi, ero e tutt'ora sono ignorante in materia musicale.Ma senza indugio alcuno, il disco parte con "Ramble Tamble", una profetica corsa contro il tempo e contro il mondo, ormai privo di veri e propri valori. Sono solo valori annacquati, privi di essenza, sono semplicemente "acqua sporca di fango". Quel riff acido, diretto come un jab, squarcia l'aria, dopo 2 minuti circa, l'aria si fa sempre più cupa, l'atmosfera di tensione sembra simile a quella del peggior film horror, l'acida chitarra, "placata" dalla chitarra blues, e da quella batteria martellante, mentre quelle dolenti note di piano cercano in tutti i modi di pulire la sporcizia del mondo, ma è tutto inutile: il mondo è marcio, e i CCR lo sanno benissimo, la nostra indipendenza non esiste più, delle marionette alla Casa Bianca ce l'hanno ormai tolta, siamo solo delle pedine in una scacchiera effimera. Questa è semplicemente uno sproloquio maledetto, una profezia, ma che profezia, attualissima ancora dopo 46 fottuti anni. Quante verità si celano sotto questa canzone. Ma è solo l'inizio, eheheheh...

Si passa precipitosamente ad un brano più tranquillo, "Before You Accuse Me", una storia di amore tormentata, l'uomo dichiara alla donna "prima di accusarmi, dai un'occhiata a te stessa". Tale frase, beh, è leggendaria, la si può intravvedere in ogni singolo fottuto istante della nostra vita, sia nelle nostre tortuose storie d'amore (non nel mio caso, sono un essere solitario), ma anche quando la gente è capace solo di giudicare gli altri, ma non se stessi, io stesso commetto questo terribile errore, ma ahimè, non riesco a non farlo, per nascondere la merda che sono...

"Travellin Band", con un ritmo decisamente più impostato verso il rock and roll, parla delle vicissitudini di un ragazzo, che vuole suonare in una "band di viaggio", con spensieratezza, ma il richiamo dell'esercito incombe sul mondo, e si scaglia contro tutti e tutti, dato che nessuno lo porterà mai verso il giusto. Appena 2 minuti di genuina poesia rock and roll...

Si passa quindi per un pezzo rock and roll meraviglioso, seppur molto semplice, "Ooby Dooby", che cerca di richiamare l'ascoltatore ad un attimo di svago, che purtroppo manca, dopo tutto è sempre così. Nel momento in cui la spensieratezza sembra essere arrivata, svanisce all'improvviso, sia nei film thriller (si pensi al finale di "La donna che visse due volte), oppure anche nella vita. La felicità nelle cose semplici tende a svanire tutto un tratto...

"Lookin' Out My Back Door", di stampo leggermente più country che rock and roll, parla di una situazione surreale, spensierata, ma quest'aria calma e tranquilla svanirà tra non poco...

Sta per arrivare un vero e proprio incubo, "Run Through The Jungle", un vero e proprio incubo, meglio correre nella giungla, afferma Fogerty, piuttosto che vivere questo incubo. Meglio perdersi in una fitta nube indefinita, piuttosto che vivere nel terrore del mondo, un mondo logorato da guerre praticamente inarrestabili... Il diavolo ha dato l'ordine, "Fuoco alle polveri", "Prendete mira", mentre il povero malcapitato, vittima di una società che gli piscia letteralmente in faccia, è destinato a soccombere, inesorabilmente.

"Up Around The Bend" sembra placare il ritmo cupo della precedente traccia, ma come i buoni Gun Club insegnano, tutto è un illusione, anche questa volta. "Lascia dietro di te la barca che sta affondando", grida Fogerty, "vai laddove il le luci finiscono"... Fogerty vuole spronare l'ascoltatore ad abbandonare la frenesia delle grandi città, e di rifugiarsi nei "boschi", ovvero nei luoghi più rurali della America, oramai dimenticati a causa della decadenza dei valori...

"My Baby Left Me", invece, presenta dei connotati più malinconici, racconta di un uomo lasciato dalla sua donna, e disperato, piange perché non potrà più vederla, perché l'ha lasciato senza realmente spiegazioni e senza nemmeno "dire addio"...

Ora si arriva ad uno dei brani più commoventi e leggiadri della carriera dei Creedence: "Who'll Stop The Rain". Chi fermerà la pioggia? Chi fermerà la sofferenza del mondo? Chi fermerà la corruzione? Gli uomini, di fronte alla pioggia cercano il sole, ma lo troveranno? Finirà alla fine di piovere o durerà in eterno? Non ci sono risposte, anche se sembra sottinteso. Non vi sembra essere una vera soluzione a tutto. L'uomo che fermerà la pioggia sembra destinato a non arrivare mai, anzi, forse non esiste proprio.

"I Heard It Through The Grapevine", una re-interpretazione in chiave blues dell'omonimo brano di Marvin Gaye, dando un tono molto cupo, quasi assente nell'originale, con un'intepretazione teatrale e grottesca da parte di sua maestà John Fogerty. In 11 minuti si prova una sensazione meravigliosa, mista tra paura, inquietudine, ma anche adrenalina, garantita da quel riff lentissimo e martellante all'inizio.

Si arriva ordunque alla fine, quello che probabilmente è, insieme a "Ramble Tamble", il mio brano preferito dei CCR, 3 minuti e mezza circa in cui le influenze si condensano dando il finale ideale e perfetto a questo immenso capolavoro. Mi capito, un giorno, di risentirla dopo mesi durante una fiera del cibo a Mantova (specialità pugliesi, ma questo è un dettaglio inutile e superfluo), in una baracchina. Per poco non scoppiai a piangere. Una vera e propria perla, ideale per chiudere questo monumentale capolavoro da appena 43 minuti. Sto parlando di "Long As I Can See The Light", con quella batteria martellante, il sax che si taglia qualche secondo di vellutato romanticismo, mentre Fogerty si lascia andare ad una performance monumentale in questa ballata stratosferica, una storia romantica, ma allo stesso tempo molto molto cupa, che parla di un uomo, che se ne va, e ritornerà solo quando potrà vedere la luce. Chissà quando la vedrà. Probabilmente mai.

E' stato un match di pugilato molto sanguinolento il mio primo ascolto con i CCR, mi ha steso a suon di montanti, jab e ganci, ma ne ho imparate di lezioni, tante. I salvatori, in questo mondo, non esistono, bisogna saper vivere la vita, amando ciò che è semplice e diretto, senza porsi troppe domande, ma senza nemmeno cercare di farsi realmente sottomettere dal mondo che ci odia, anche se, alla fine, in una pozza di acqua sporca di fango, è meglio non berci...

Chiedo scusa agli utenti di debaser, che credo siano stati indignati dalla precedente recensione, molto provocatoria e stupida...

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