Ho installato il modulo di presenza locale ormai da 10 minuti. Mi è tutto chiaro so dove sono. Livello meno 1 dal suolo. Al piano di sopra ci sono esplosioni e colpi di arma da fuoco. Non so quanti compagni sono ancora vivi. Probabilmente dovrei prendere azione anch'io ed affrontare la situazione.
Oramai mi sono adattato al buio. Guardandomi attorno trovo una cosa di cui non conoscevo l'esistenza. Con il sensore visivo faccio partire il modulo di identificazione. È un walkman. Questo è il suo nome. Sony la marca, anno di produzione 1992. Trovato il manuale d'istruzione, sono indeciso se fare partire o meno il contenuto perché un esplosione ancora più forte delle precedenti fa tremare le mura di questa camera sotterranea.
L'unica via d'uscita è la porta che c'è in fondo al corridoio. Non ricordo neanche come ho fatto ad arrivare fino a qua e l'aggeggio di plastica che ho davanti attira la mia curiosità.
Alla fine decido di premere play.
Con le prime note musicali mi appare la scheda anagrafica
David Byrne, cantautore scozzese riconosciuto come uno con le menti più avveniristiche dell'ambiente musicale mondiale.
Uh-oh lavoro uscito nel 1992 che non ha avuto il successo sperato ma che col passare degli anni è stato rivalutato come un lavoro fresco e originale.
Non c'è possibilità di apprendere velocemente tutto il contenuto di questo nastro. È una tecnologia molto vecchia per cui sono obbligato ad ascoltarlo e comunque non mi dispiace. Mi rendo conto di non avere tempo. Però la canzone che sta girando è piacevole e allo stesso tempo divertente.
È un pop cristallino condito da percussioni stile world music. Accattivante dal primo all'ultimo pezzo. La voce inconfondibile e coinvolgente. Something Ain't Right ha un incipit vocale aggressivo che poi precipita nel sound ballerino. Girls on My Mind, un girotondo di colori forti. È festa allo stato puro.
Trascorro un'ora e mi rilasso. Mi sento carico. Pieno di energia. Pronto.
Spengo e decido la prossima azione.
Sento però un rumore dalle scale.
Mi nascondo e capisco che è ora dello scontro.
Eccolo davanti a me.
Sono disgustato dalla sua presenza.
Lo osservo e mi manca il fiato.
Emana un odore acido.
La forma del suo corpo è indefinibile.
Incredibilmente ha solo due braccia e due gambe. E mi fissa aggressivo addirittura con due occhi.

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