Sono incazzato nero; inutile negarlo.
Quanto accaduto oggi pomeriggio in homepage mi ha lasciato perplesso...basta qui mi fermo con le polemiche.
Ed essendo incazzato soltanto il Death Metal, primordiale e bastardissimo, può restituirmi quella tranquillità che avevo già raggiunto ieri nella mia ennesima ascesa verso gli infiniti silenzi delle mie montagne.
Death Metal ho detto; torniamo indietro al 1993 (uno degli anni più importanti per quanto concerne il genere visto la pubblicazione di capisaldi del genere di band come Morbid Angel, Death, Entombed, Carcass: che quartetto da paura!!) e gli svedesi Dismember compongono il loro secondo parto discografico.
"Indecent & Obscene": titolo che odora di provocazione essendo ripreso dalla sentenza inglese che in quei primi anni novanta aveva bandito dal suolo britannico gli album dei cinque ragazzi di Stoccolma ed immediati paraggi. Alla faccia della censura...(mi viene da ridere pensando...no niente dai!!).
Dopo l'esordio di due anni prima questo è un lavoro che era lecito aspettarsi dai Dismember: velocità frenetica, al limite del Grindcore dei Terrorizer, ritmi e strutture delle canzoni tenute quasi sempre a livelli che sfiorano il parossismo uditivo. Sembra che la band sia in lotta con se stessa per dimostrare a tutti la loro enorme crescita compositiva ed anche tecnica rispetto al recente passato.
Che cosa volete aspettarvi da canzoni del calibro di "Fleshless" o di "Eviscerated (Bitch)"? Il solito Death Metal brutale, dirompente, con la voce incalzante ed incazzata di Matti; le chitarre malsane e sulfuree di Robert e David; la batteria di Fred capace di continui e repentini cambi di tempo da lasciare sbalorditi da tanto precisi. Un disco clamoroso che si conclude con il mid-tempo di "Dreaming in Red": una sorta di ballad ammaliante che ti prende per mano e ti conduce alle porte del nero Inferno..."Beyond the Unholy Grave"...
Ed il cielo cadrà sulla Terra.
Ora va un tantino meglio, ma non troppo.
A Serena, una cara persona. (scusandomi per prima...tu sai).
Ad Maiora.
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