Doris Norton è un personaggio che evoca ricordi spettrali negli amanti del progressive italiano a tinte scure: a fianco del compagno Antonio Bartoccetti ha scritto pagine indelebili di dark progressive. La sua voce e il suo organo chiesastico e macabro hanno impreziosito e hanno contribuito a rendere indimenticabili i dischi di Jacula e Antonius Rex che rimangono ancora oggi un’esperienza singolare nel panorama della musica italiana anni ’70, una sorta di colonna sonora ideale per i film horror di autori come Mario Bava e Riccardo Freda.
Grazie all’opera meritoria dell’etichetta discografica Black Widow, in occasione del trentesimo anniversario è stato ristampato “Raptus”, disco solita elettronico di Doris Norton uscito originariamente nel 1981 per la Durium. Si tratta del terzo album della Norton, qui coadiuvata da Antonio Bartoccetti (co-autore dei brani) alla chitarra e da Tullio De Piscopo alla batteria (!), dopo “Under Ground” (1980) e “Parapsycho” (1981). Le sonorità del disco sono sperimentali e elettroniche, accattivanti ma mai banali, brani come “Psychoraptus”, trascinante e orecchiabile e “Raptus” non sono invecchiati e suonano freschi ancora oggi mentre “Erosraptus” è un pezzo con un’atmosfera dark con alcune reminescenze degli Antonius Rex. La traccia finale “Doris Norton Lab” ricorda i Kraftwerk ed è un altro piccolo gioiello di elettronica che conferma il talento di questi musicisti che si dimostrano all’avanguardia. A completare l’album anche un video che mostra una vecchia apparizione televisiva in cui viene suonata “Psychoraptus”. Bello e ricco il libretto che accompagna il cd, con molte foto che mostrano gli strumenti elettronici e il fascino di questa singolare artista.
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