Johnny Cash: The Fabulous Johnny Cash
CD Audio Ce l'ho ★★★★
"Fool's Hall of Fame" (una delle mie preferite del primo Cash), "Walkin' the Blues" "Suppertime" "Don't Take Your Guns To Town" sono capolavori assoluti del country e rendono grandissimo questo disco nonostante qualche immancabile riempitivo trascurabile.
Johnny Cash: Songs of Our Soil
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Bellissimo, capolavoro del Country.
Jonathan Demme: Il Silenzio Degli Innocenti
DVD Video Ce l'ho ★★★★★
Il capolavoro di Demme, uno dei migliori thriller di sempre, ha letteralmente rivoluzionato il genere (insieme al progenitore "Manhunter" di Mann), ne ha riscritto le regole. Ottima la regia, grandissima la Foster, semplicemente superbo Hopkins, ottimo anche Levin. Insomma, un film strepitoso, diretto e interpretato magnificamente, che si pone di diritto tra i migliori 10 film degli anni '90. 9
Jonathan Demme: Philadelphia
DVD Video Ce l'ho ★★★★★
Seconda grande perla di Jonathan Demme, grandissimo regista che ci ha regalato due dei più bei film degli anni '90. Philadelphia si avvale della
miglior interpretazione di Tom Hanks (anche meglio che in Forrest Gump), e della buona prova di Washington. Un tema delicatissimo ben affrontato, con un po' di buonismo forse (che non disturba) ma con tanta classe e intelligenza. Finale struggente sulle note di "Philadelphia" di Young.
8,5
Joni Mitchell: Song to a Seagull
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Grande esordio, of course quasi soltanto per chitarra acustica e voce, mai più in futuro così cristallina e pura, quasi ancestrale, arcana. "Marcie" è già una canzone immortale, perfetta, tante altre le gemme contenute in questo disco, peccato per l'esclusione di molte altre grandi canzoni già scritte e già eseguite live (e già incise da altri come cover). Nel complesso è un ottimo esordio, 4 perché bisogna ammettere che molti dei dischi successivi saranno ancora più belli, eh.
  • bluesboy94
    22 nov 14
    Sarò strano ma a me piace più questo disco che la Mitchell adi "Hejira"... mi trasmette più emozioni. Comunque Joni è una grande artista, ed è ( con Laura Nyro) la più grande songwriter nordamericana.
  • hellraiser
    22 nov 14
    D'accordissimo con bluesboy. Laura Nyro è altrettanto grande, entrambe artiste raffinate e capaci...
  • hjhhjij
    22 nov 14
    No be bluesboy non è strano per niente eh, qui a questi livelli con la Mitchell '66 (ti conto pure le registrazioni dei primi concerti)-'80 ognuno si sceglie ciò che preferisce tanto è tutta roba ottima. Un po' come quelli che preferiscono il Waits degli anni '70 a quello successivo, è sacrosanto. L'unico "intoppo" dei primi 2 di Joni è che alla lunga (molto alla lunga) un po' mi annoiano, dal '70 in poi non succede più. Su Laura Nyro mi fido ma, da quel che so, una svolta artistica come quella della Mitchell lei non l'ha avuta. Comunque mi fido di voi. Ah di songwriter in gonnella strepitose ce ne sono state tante,per fortuna. Anche in tempi più recenti. Ps: e Sandy Denny solista ?
  • hjhhjij
    22 nov 14
    Eh si, la voce della Mitchell qui è completamente in primo piano ed emoziona tantissimo.
  • hellraiser
    22 nov 14
    La Denny solista non l'ho mai approfondita, la conosco molto bene con i Fairport... approfondirò...
  • hjhhjij
    22 nov 14
    Per me è il contrario :D Dovrei approfondire i Fairport. Uscendo dal nordamerica comunque, la Denny è certamente tra le più grandi songwriter della sua epoca.
Il vero e proprio inizio di quel percorso che vedrà la Mitchell spingersi anno dopo anno verso il mondo del Jazz, confermandosi anche in quei territori compositrice e cantante di livello eccelso. Ho sentito definire da alcuni questa Joni più fredda rispetto a quella "Folk" e non capisco come si possa parlare di freddezza in un disco del genere... Capisco magari le, notevoli, sperimentazioni elettroniche di "The Jungle Line" e "Shadows and Light" ma qui in generale, in queste canzoni jazzy raffinatissime, c'è un'atmosfera stupenda che avvolge e riscalda, e commuove. Le melodie di brani come "Edith and the Kingpin" "Shades of Scarlett Conquering" (la più bella di tutte per me, da brividi ogni volta) e "The Boho Dance" per dirne alcune, riscaldano l'anima e esaltano per la loro perfetta bellezza, altroché. Capolavoro di una cantautrice all'epoca in perenne stato di grazia.
  • Flame
    10 set 17
    Discone per me. Tutti i pezzi per un motivo o per l'altro sarebbero da nominare. Ci sono anche "In France they kiss on Main Street" e "Harry's House" che non hai citato che per me sono tra le migliori di JM
  • hjhhjij
    10 set 17
    Potrebbero essere tutte considerate tra le migliori di Joni Mitchell. In 5 righe non potevo fare l'elenchino volevo solo dare la mia impressione sull'album, però hai ragione, sono tutti brani meritevoli di citazione. Anche una "Sweet Bird" ad esempio, dove la mettiamo ?
Joni Mitchell: Hejira
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Alcuni dei più grandi artisti di sempre con gli anni hanno mutato il loro stile, si sono evoluti, sono cambiati, maturati, magari arricchendo gli arrangiamenti, circondandosi di musicisti immensi e contaminando con varie influenze le proprie canzoni, riuscendo dopo vari anni dai loro esordi non solo a mantenersi ancora sui livelli dei loro primi capolavori ma addirittura a superarsi, a crearne di migliori... Direi che "Hejira" di Joni Mitchell ne è un perfetto esempio.
Immenso, immensa.
  • hellraiser
    22 nov 14
    Come già detto giorni fa lo trovo molto interessante, mi hai stuzzicato l'appetito. Di lei possiedo tre o quattro album che ascolto ultimamente di rado, ma che trovo belli e raffinati. Grande artista.
  • hjhhjij
    22 nov 14
    Provalo, ti sazierà fidati ;)
Joni Mitchell: Clouds
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
L'ho ascoltato talmente tanto in queste settimane che mi ha dato la nausea, comunque nei dischi folk "chitarra acustica-voce" questo è un gioiello davvero splendente. Qui la Mitchell incide in studio ancora altri brani già scritti e eseguiti live tra il '66 e il '67, brani tra i migliori del suo primo periodo. La tripletta iniziale ("Chelsea Morning" e "I Don't Know Where I Stand" soprattutto) e il dittico finale lo portano al 5 ma come dimenticare "Roses Blue" e il ritornello di "The Gallery" ?
  • De...Marga...
    2 dic 14
    Vedo che il tuo flirt con Joni prosegue, e alla grandissima. Di lei ho solo un paio di dischi che non ascolto penso da almeno dieci anni. Urge rimediare; questo me lo segno per un suo prossimo ascolto.
  • macmaranza
    9 feb 22
    Signor Marga: VEDA DI OTTEMPERARE! Le Dee devono essere adorate!
Joy Division: Closer
CD Audio Ce l'ho
judas priest: rocka rolla
CD Audio Non la voglio ★★★
Classico disco d'esordio acerbo, ancora poco "deciso", ma non per questo un brutto disco. Semplicemente, è nella maggior parte dei brani un disco di Hard-Rock poco personale, piacevole ma un po' piatto che quasi mai ha spunti o brani che effettivamente lo elevino dal mucchio, rimane anzi lì, nella media di qualsiasi disco Hard-Rock standard di quegli anni (con qualche canzone anche bellina eh, tipo "One for the Road"). Poi ci sono i brani dove i Judas cercano atmosfere e generi differenti (come faranno su Sad Wings, ma con ben altri risultati) ma anche il trittico "Winter/Deep Freeze/Winter Retreat", inizialmente pensata come brano unico diviso in tre sezioni o lo strumentale finale, la delicata "Caviar and Meths" non spiccano particolarmente e mi lasciano del tutto indifferente. Tuttavia, ci sono due brani nel disco che invece riescono a farsi notare ben oltre la media qualitativa dei pezzi restanti: "Dying to Meet You", divisa nettamente in due parti e molto bella soprattutto nella prima e la rock ballad "Run of the Mill" con i suoi quasi 9 minuti, che è a parer mio il primo vero grande pezzo dei Priest, classicissima rock-ballad, con classicissimo lungo solo di chitarra, ma bella, ispirata, molto riuscita, un gran brano. Due anni dopo, poi, verrà quel che verrà e sarà tutta un'altra storia ovviamente.
judas priest: sin after sin
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Mi piace meno di Sad Wings, senza dubbio, ma è un bel disco anche questo, che inaugura il periodo '77-'80 della band che è quello del "Non belli quanto in Sad Wings, ma cacchio se mi piacciono sti metallari". Rispetto al predecessore rinuncia a quella teatralità più fantasiosa, al maggior eclettismo e alla maggiore "eleganza", stabilizzandosi su un'alternanza di brani più classicamente Hard-Rock (con un po' di epicità e grandiosità di quella tamarrosa qua e là, non eccessivamente fastidiosa per fortuna) e ballad molto ma molto riuscite. "Last Rose of Summer" è la mia preferita del disco, si parla dei Priest come genitori della tipica "ballad heavymetal" ma questa è una canzone quasi "cantautorale" che conferma la loro notevole capacità melodica. Bellissima canzone. Come bella è anche la cover di Baez e la melodia malinconica, crepuscolare, calda e cupa di "Here Come the Tears", perché i Judas avevano il miglior gusto melodico tipico british, a parer mio. Dalla parte hard "Sinner" è un pezzone favoloso (in 'sto disco poi c'è Simon Phillips, ergo miglior batterista mai passato dalle loro parti, no dico...) ma son belle anche le altre ("Let Us Prey" e "Raw Deal" su tutte) tra chiare ispirazioni proto NWOBHV e sguardi ai classici dell'Hard (Purple, Zeppelin e compagnia, sia musicalmente che nel cantato di Halford, con i manuali guida di Bobby Pianta ad esempio, che ogni tanto spunta fuori, come giusto che sia). Bel disco.
Alor, i Judas che mi piacciono, quelli che mi piacciono sul serio intendo, sono finiti con "British Steel". Sta roba non è più la mia tazza da tè, proprio no, ma al contrario di "Point of Entry", questo è un disco di pop-metal tamarro (con un paio di più aggressive punte di effettivo "heavy" metal, come la title-track che nel suo genere è fica e piace anche a me, ma anche un altro paio di punte che invece sono puro pop anni '80 con dei riff rock, indubbiamente) che ci sta benissimo ascoltato in macchina, magari per vivacizzare un viaggio noioso, magari con passeggeri con un gusto musicale non proprio corrispondente al tuo. Metti i Priest di Urlare per Vendetta e loro son contenti, io mi faccio due risate, un paio di pezzi ficamente-tamarri li trovo pure, e tutti sono felici. Disco simpatico, che non ascolterei più di una volta ogni, boh, anni. Copertina orrenda.
  • Onirica
    24 apr 22
    Electric Eye ha un riff-bomba, uno dei loro migliori, per me.
  • hjhhjij
    24 apr 22
    Che abbia dei buoni riff non lo nego, sono la base per un disco del genere. Però, anche se è divertente, per me è fuffa-metal. Non è il mio genere di "hard". Ripenso a "Sad Wings of Destiny" "Killing Machine" o "Stained Class" e niente, tutt'altra festa.
  • Onirica
    24 apr 22
    Boh, io Electric non la trovo così distante dalla mitica "Breaking the law" (che sicuramente non si batte, eh). , Certo, è una formula già messa a punto in BTL, ma sia per il riffone (uno dei migliori del genere), che per il cantato, che ha i suoi buoni momenti (la fase che porta da strofa a ritornello è epica), lo trovo un ottimo pezzo. E ha anche un assolone di tutto rispetto, rapido, melodico ed efficace. L'unico punto un pò più debole è il ritornello, molto standard. Sul resto del disco non mi pronuncio, ho ascoltato solo Streaming e You've got, che neanche mi entusiasmano, come dici tu sono un pò cazzarone.
  • Onirica
    24 apr 22
    Chiaro che i dischi che citi erano tutta un'altra cosa, eh, specialmente Sad Wings, ma lì è come paragonare gli iron Maiden con Di Annio a quelli con Dickinson. Un altro universo.
Gran live, molto bello. Interpretazioni fedeli a quelle in studio, senza spazio per improvvisazioni o modifiche varie, ma con la grande spinta energica dell'esibizione dal vivo, ed è tanta roba. Alcuni brani rendono tantissimo ("Victim of Changes" "Genocide" "Hell Bent for Leather" ) ed è davvero ottima la resa live di "The Green Manalishi", qui mantenuta nel suo formato di canzone rock/hard/blues vibrantissima, quasi per distaccarsi rispettosamente da quelle che erano le esibizioni live dei Mac di Green, dove quel pezzo, e altri, diventava un fiume di stregonesca e geniale improvvisazione chitarristica da fuoco e fiamme. Fuoco e fiamme non mancano nemmeno qui, comunque. Nella versione con "Beyond the Realms of Death" il disco si apre e chiude con brani da "Stained Class". Ottimo live, bevandona energetica.
  • Onirica
    8 feb 22
    Beyond, per me, una delle migliori che abbiano mai fatto.
    E che dire dell'assolo, eh?
  • hjhhjij
    8 feb 22
    L'assolo di Tipton è molto bello.
  • Onirica
    8 feb 22
    cazz! direi "da antonionologia"
  • hjhhjij
    8 feb 22
    Un assolo incomunicabile ?
  • Onirica
    8 feb 22
    Incommensurabile!
Meno bello dei dischi precedenti, ma comunque una divertentissima e inesorabile muraglia di Heavy Metal/Hard Rock coinvolgente e tamarrone il giusto. Loro me gustano sempre, c'è poco da fare. Qui i Judas sono in un periodo in cui il loro seminato ha cominciato a dare frutti (nel 1980 c'è l'esordio dei Maiden, i più dignitosi tra i loro figli e figliastri, probabilmente) ma l'impronta che danno all'Acciaio Britannico è, giustamente, dura, granitica e con poco spazio per le raffinatezze. Nel suo genere, il disco va alla grande, tra tutti cito il riffi assolutamente irresistibile di "Breaking the Law".
  • Onirica
    22 apr 22
    Brechin ve lou, Brechin the lou!
    TA TA TA TARATTA TARATTA TA TA TA TARATTA TARATTA
  • hjhhjij
    22 apr 22
    Ottima cover, bravo ahahaha
Judas Priest: Painkiller
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Judas Priest: Sad Wings Of Destiny
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Disco splendido, con la band che compie un gran salto di qualità rispetto all'esordio, affatto brutto ma ancora parecchio acerbo. Per quanto mi riguarda è tra i più bei dischi Hard-Rock che abbia mai ascoltato e ancora di più, lo ritengo uno di quei dischi capaci di superare la barriera della catalogazione e i confini dei generi, un disco apprezzabile al di là della propria "corrente musicale" di appartenenza. Qui i Judas prendono spunto da questo e da quello (un po' dai soliti megaliti del Rock dei primi '70-Led/Purple e compagnia, un pizzico dei migliori Queen, il miglior melodismo di pop raffinato/cantautorato/crooneristic o elettro-acustico/una spruzzatina di melodie o idee musicali vicine a certo gusto "prog" del più "romantico") ma hanno il merito di amalgamarlo in una miscela che è del tutto personale e lo fanno con grande ispirazione nel songwriting, eclettismo e raffinatezza e un sapiente dosaggio di aggressività, malinconia e drammaticità. Così facendo, a loro volta gettano intuizioni raccolte (e ingigantite, il più delle volte male) da una miriade di altre band dal decennio successivo in poi ("Tyrant" per dirne una, è palesemente una Maidenata ante-litteram, per citare forse gli allievi più capaci, anche nel bel gusto melodico, vocale e chitarristico). "Victims of Changes" e "Epitaph" (scritta dal solo Tipton-come il gioiello rock dal gusto teatrale molto british che è "The Ripper") le mie preferite ma qui non si butta un secondo.
Judas Priest: Stained Class
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Ottimo disco, insieme al "gemello settantottino Killing Machine" è quello che completa il podio dei dischi che preferisco dei Priest, pur stabilmente una spanna dietro Sad Wings. Qui si abbandona la varietà stilistica dei due dischi precedenti (soprattutto il solito discone del '76) e la band si compatta in un Hard/heavy rock-metal che porca vacca è praticamente un bignami per tutti i loro allievi del decennio successivo, Maiden e compagnia bella NWO eccetera, come anche i Sabbath dioani, sotto molti aspetti (e, come sempre, fatto meglio dai Judas). Canzoni migliori per me "Fire Burns Below" e la bella cover dal bellissimo secondo disco degli Spooky Tooth, "Better By You, Better Than Me", che forse preferisco perché restano più vicine a territori rock/hardrock anni '70, seppure il bellissimo brano conclusivo non disdegni affatto i toni grandiosi, che d'altronde sono perfettamente rintracciabili anche nell'hard-rock settantiano e tutto torna. L'unica che mi convince meno è "Saints in Hell" tutto il resto mi stuzzica alla grande, bello bello, dalla doppietta iniziale "Exciter"-"White Heat-Red Hot" alla title-track passando per la terza canzone migliore di questo disco "Beyond the Realms of Death", con gran bei soli chitarrosi, soprattutto quello di Tipton.
Judas Priest: Point Of Entry
CD Audio Non la voglio ★
Io questo disco lo avevo sempre saltato, passando direttamente ai due successivi. Poi mi son detto "Massì, ascoltiamolo, metti mai..." Dovevo continuare a saltarlo. Disco brutto. Di purissimo e odiosissimo "heavy metal radiofonico" quello veramente poco heavy e veramente poco metal (il pop-metal, lo chiamo) ma soprattutto tremendamente pacchiano, ruffiano e inutilmente, strabordantemente sopra le righe, tamarro, "epico" (nel senso peggiore del termine, questa volta). Purtroppo è un genere che per me ci mette poco a passare dallo spassosamente tamarro al mostruosamente brutto. Questo è brutto. Con un paio di momenti gustosamente zarri, ma brutto. Confrontando questo disco con l'attitudine di un "Killing Machine", oltre che con le canzoni in se, questo disco si autodistrugge. Primo grosso passo falso della band e anche l'unico che abbia mai ascoltato, visto che i due successivi non sono la mia tazza da tè, ma sono abbastanza gustosamente tamarro-divertenti e "Painkiller" è invece un ultraspasso-ultralusso. I due periodo '86-'88 invece non li conosco e non voglio conoscerli, due volte la stessa cazzata no, grazie.
Judas Priest: Killing Machine
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Il mio preferito dei Judas dopo Sad Wings. Bellissimo perché torna su territori più sanguigni e grezzi del Rock/Hard-Rock, pur contenendone qua e là anche gli aspetti più "raffinati" e melodici, lasciando più defilato lo stile maggiormente arioso e epico del "metal classico" chiamiamolo così del quale sono stati progenitori (e che è comunque presente, vedi la bella opening "Deliver the Goods"). C'è una maggior urgenza e visceralità in questo "Killing Machine" e me lo fa preferire leggermente al "fratello" uscito qualche mese prima e quasi altrettanto valido ovviamente. Qui l'unica che mi dice poco è "Evening Star", il resto è una bomba. La sequenza di tre canzoni che va da "Burnin' Up" a "Killing Machine" (irresistibile) è inattaccabile e sono tutte tra le mie preferite della band, in mezzo ovviamente brilla l'ottima cover (non era facile) di uno dei capolavori che lo Stregone Verde del Blues-Rock inglese scrisse con i Fleetwood Mac (l'ultimo, per esser precisi), quell'inno stregonesco perfetto del rock-blues che è "The Green Manalishi" che rivela il loro apprezzamento per i Mac greeniani e che diventerà un classico in scaletta nei live. Bellissima anche la ballad "Before the Dawn", che conferma il loro gusto melodico, ed è giusto un po' troppo romantico-piaciona, ma molto bella comunque. E poi la parte leggera e pop, con "Take on the World", con ritornellone da stadio (queeniano senza essere altrettanto rompicoglioni) che pare anche un canto, ripulito, da osteria inglese.
Jules Verne: 20.000 Leghe Sotto I Mari
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★
kate bush: live at hammersmith odeon
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Chiunque ami Kate Bush dopo aver ascoltato questo live, anno 1979, piangerà con lacrime amare l'assenza di altri dischi dal vivo della timidona, qui. Ve lo immaginate un live nel 1986-87 con dentro il repertorio di "Never For Ever" "The Dreaming" e "Hounds of Love" ? Mettendoci pure una "Don't Give Up" di massima per sfondare le classifiche ? Rimpiantone. Perché già questo live (la versione video poi non ne parliamo) è eccezionale, tra l'altro con 2-3 botte d'energia mica da poco, tipo i 9 minuti moolto "classic-rock-70's" (strano per lei, soprattutto per la lei che verrà da li a pochissimo) di "James and the Cold Gun" o l'anteprima di "Violin" con gli stessi pazzeschi virtuosismi vocali della successiva versione studio.
Kate Bush: Lionheart
CD Audio Ce l'ho ★★★
Meh... in realtà mi convince davvero poco. Rispetto all'appena precedente esordio (favoloso) questo è un bel passo indietro. Seguiranno una decina di passi in avanti fortunatamente. Disco carino ma nulla di più per me.
Ci sarebbero talmente tante cose da dire su questo Capolavoro e invece niente, me ne sto zitto... Estasi.

"...And Rosabelle, believe"

E poi c'è il raglio dell'asino, la voce si trasforma, la voce, la compositrice e la cantautrice al massimo delle proprie possibilità. Disco immenso.
Kate Bush: Hounds Of Love
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Kate Bush: The Kick Inside
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Esordio folgorante, capolavoro raffinato e mai banale, si divide in pratica tra canzoni pop perfette, quando va bene, e canzoni pop belle, quando va male. Uno dei miei dischi pop preferiti, quanto la amo. "The Saxophone Song" "The Man With the Child in His Eyes" "Wuthering Heights" e la title--track i capolavori nel capolavoro.
  • urlicht
    10 feb 16
    Strabellissimo disco, la cespuglia l'amo tanto anch'io, hj. che fai, tu c'esci i giorni dispari e io i pari?
  • hjhhjij
    10 feb 16
    Prima di decidere fammi costruire una macchina del tempo dai.
  • urlicht
    10 feb 16
    Eggià
Disco bellissimo, di una fantasia e di una bellezza superbe, che apre alla fase dorata e più matura della sua carriera proseguita con due capolavori come "The Dreaming" e "Hounds of Love". E niente, lei è unica, artista completa e una delle migliori cantautrici di sempre per me, qui ci son canzoni splendide, alcune tra le migliori che abbia mai scritto. E poi c'è lei Kate Bush - Breathing - Official Music Video forse la sua canzone più bella, che da sola porta questo disco ad un livello superiore. A dire il vero a me basterebbe il basso freetless di Giblin qui per gridare al capolavoro...
Il primo disco della "leggendaria" band di "Walking on Sunshine" (che non sta nemmeno in questo disco) che ascolto tutto per intero: ammazza che cagata, il pop ottantiano del più scialbo e impalpabile. Kimberley Rew e il suo crollo post Soft Boys. Katrina & The Waves, la ciambella senza buco della musica di Cambridge.
7,5
Kevin Ayers: Joy Of A Toy
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
King Crimson: Larks' Tongues in Aspic
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
9,5
King Crimson: Thrak
CD Audio Ce l'ho
King Crimson: Starless And Bible Black
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
9
Uno dei dischi fondamentali del Re, anche uno di quelli a cui sono più affezionato, a 15-16 anni quando cominciai a scoprirli, ascoltavo "Elephant Talk" a ripetizione, mai sentito un brano così vivace e appassionante, così coinvolgente e, se vogliamo, "pop" eppure così bizzarro, stralunato e originale. E la pachidermo-chitarra di Belew! Che gioia ascoltarla, che canzone geniale. Ancora oggi resta uno dei loro pezzi forti nella mia considerazione, come molti altri di questo album: "Matte Kudasai" e quei suoni nuovi che trasformano i soliti strumenti per suonare una musica dalle suggestioni più antiche spingendola nella modernità, in "The Sheltering Sky" o la nevrosi metropolitana frippiana delle sfuriate di "Indiscipline" o in "Thela Hun Ginjeet". Disco pazzesco. La cervelloticità che riesce ad emozionare. Meno male che Fripp e Belew si sono incontrati, dopo essersi rincorsi con le quasi parallele collaborazioni con Bowie prima e Capocce Parlanti dopo.
King Crimson: Beat
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
8,5
King Crimson: The Power To Believe
CD Audio Ce l'ho ★★★★
8
King Crimson: In The Wake Of Poseidon
CD Audio Ce l'ho ★★★★
King Crimson: Islands
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
9
King Crimson: Red
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
10