Assassino, dottore. Dottore e assassino, non ha un'identità. Resta una maschera imprecisata, un attore da avanspettacolo pasoliniano, che si muove su uno sfondo di frenesie umane, guardie e ladri, potenti e rivoluzionari. Nessuno si preoccupa realmente di lui, mentre lui ha una specie di ossessione per sé stesso. Tanto da uccidere quando quel sé stesso viene messo in discussione da una donna libera, libertina, aperta. Nessuno sembra ascoltarlo, prenderlo sul serio, è solo un uomo cupo e violento di cui aver paura, di cui aver bisogno, di cui avere reverenziale e parassitario rispetto. E in mezzo a questi uomini, cittadini comuni e poliziotti, passanti che si offrono di comprare una trentina di cravatte dello stesso colore e colleghi di rango inferiore dentro una centrale di polizia costretti a servire e prostrarsi a lui, egli si sente un sovrano, un imperatore. Solo tre, tre in tutta la sua vita, riescono a tenergli testa, a fargli abbassare i toni: sua eccellenza, il questore, solo perché più potente di lui; il rivoluzionario, perché suo opposto morale e politico, avversario e nemico, amante della stessa donna; e infine la donna stessa, colei che annienta il suo orgoglio, la sua persona, la sua sessualità. Di fronte a queste figure il re appare davvero piccolo piccolo. Un misero subordinato di un uomo ricco e superiore; l'omicida al vertice del palazzo e ricattato da un semplice compagno; un amante infantile. Questo è tutto il suo mondo, una scatola chiusa dove sbatte contro le pareti all'infinito. C'è solo una maniera per stravolgere la sua routine: uccidere e sperimentare la propria insospettabilità. Ed è così che prende al balzo gli incitamenti ludici della sua amante, che lo invita esplicitamente a farla fuori. Persino il fantasma di lei, che appare a lui in sogno poco prima del finale, sembra approvare il suo gesto.
Di Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, capolavoro del cinema italiano, è stato detto di tutto e di più, anche qui sul DeBaser. Spero che questo mio breve inserto possa suggerire qualche riflessione alternativa. Ringrazio zotter per avermi spinto a riprendere in mano un certo tipo di film che forse, troppo spesso, ho snobbato per pigrizia e ottusità.
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