"Fu proprio il suo temperamento e l'energia che esprimeva che la resero popolare e le valsero soprannomi come Furacao (uragano) e Pimentinha (peperoncino). Lei preferiva farsi chiamare Elis, perché Regina (secondo i suoi innumerevoli fan) lo era di fatto"

estratto da Wikipedia.

A Rio De Janeiro piove a dirotto, e il fango copre le bellezze rurali del grande viale. Ispirato dai versi di Olavo Bilac, il re della canzone brasiliana Antonio Carlos Jobim scrive un elenco. L'elenco è composto da fotografie e impressioni che si susseguono nella mente dello scrittore, e che scorrono come scorrono i ricordi di una vita, giunta ormai al termine.

Il traguardo è una sala cinematografica vuota, senza spettatori e un ultimo rullo in movimento. Analogia che riporterebbe al vecchio Tornatore, secondo me.

Lo stesso anno a realizzare la celebre e osannata versione del brano è una giovane Elis, che rende un interpretazione considerata di epocale importanza nella storia della musica universale.

Note gentili ed espressioni ancor più impegnate emotivamente sono riprodotte nel video live in bianco e nero. Il folk brasiliano impresso nei versi è particolarmente reminescente in frasi come Caingá candeia, é o matita-pereira (sorta di folletto dispettoso e famoso personaggio di racconti per bambini).

Il re e la regina cantarono insieme qualche anno dopo la canzone decidendo di registrare un intero album in studio, con molte difficoltà causate da diverse visioni musicali. I due sono stati spesso descritti come anime nervose che si calmavano solamente durante le sessioni dei brani.

La ragazza dai numerosi dischi omonimi e dal difficile carattere finì il suo viaggio a 37 anni, delusa dalla vita e in preda alle numerose sostanze consumate.

Marzo è il mese di passaggio, il mese piovoso ed irriverente che vede nascere gli animi più controversi e confusi. Il mese in cui Elis Regina Carvalho Costa mette piede su questa terra per lasciare un fuoco mai dimenticato. Sin dal momento in cui la sua esibizione sul palco si concluse con le mani in alto e il viso in basso, con Arrastão.

Mina, Ivano Fossati e molti altri artisti internazionali pagarono tributo realizzandone splendide cover, sostituendo alcuni versi per rendere il brano più in sintonia con l'ambiente culturale del proprio paese.

È la fine della strada, qualcuno un po solo, la notte e la morte. La fine della fatica.

Il cinema e le sue mille storie divese, il rullo si ferma intransigente e le sedie rosse, vuote contrastano il buio della sala.

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