Riciclàggio s. m. [der. di riciclare, sul modello del fr. recyclage]. - 1. Nella tecnica, forma meno com. che riciclo. 2. estens. e fig. L'azione di riimmettere in circolazione, di riutilizzare materie, prodotti, valori: r. dei rifiuti; r. dell'acqua, l'operazione di recuperarla e depurarla per riutilizzarla; r. dei petroldollari, l'impiego dei cospicui depositi in dollari creati, presso banche europee e nordamericane (soprattutto nella seconda metà degli anni Settanta), dai paesi esportatori di petrolio, e superiori per ammontare al valore di beni e servizi che tali paesi sono in grado di importare; r. del denaro sporco, espressione dell'uso giornalistico con cui è indicata l'utilizzazione in investimenti vari di denaro proveniente da attività criminose (traffico di stupefacenti, sequestri di persona ecc.) o anche la sua conversione in altre valute per evitarne il riconoscimento. Per altri usi fig., v. RICICLARE.
(Vocabolario Della Lingua Italiana, Istituto della Enciclopedia Italiana, Giovanni Treccani)
Si ricava perciò dalla precedente definizione che non per forza di cose al termine "riciclaggio" deve essere attribuito, come spesso avviene, un significato negativo. Escludendo perciò l'ambito giornalistico cui deve una sua accezione il siffatto termine, a "riciclaggio" associamo l'idea di trasformazione della materia logora in materia utile, la transizione del vetro in nuovo vetro, dell'esistito in esistente. Enya, a cinque anni di distanza dal precedente "A Day Without Rain", raccoglie i cocci di vetro del servizio di Boemia di "Watermark" e "Shepherd Moons" e li trasforma nei bicchieri del comodo servizio da tè di "Amarantine", arte meno ricca e nobile ma fondamentalmente ancora valida ed efficace.
Così, facile a dirsi, la title-track è una riproposizione su ritmi più sostenuti dell'hit "Only Time" di cinque anni prima, "Amid The Falling Snow" ripercorre le tracce della più vetusta "China Roses" di "The Memory Of Trees" del '95, "If I Could Be Where You Are" risale addirittura ai fasti di "Evening Falls" di "Watermark" del 1989.
Il "riciclaggio" si identifica anche, incredibile a dirsi, nelle questioni tematiche: il "Long Long Journey" è lo stesso del "Book Of Days" dell'illuminato "Shepherd Moons" di più di un decennio prima, mentre uno degli episodi più felici dell'album, quel "The River Sings" che conduce già musicalmente al dovuto paragone con "Ebudae" di alcuni anni prima, prosegue il discorso già iniziato con "River" del già citato "Watermark". Per concludere "Someone Said Goodbye" è quasi una pedissequa ripetizione di "One By One" di pochi anni prima.
Se si esclude quindi qualche episodio più originale come "Sumiregusa" e "Drifting", "Amarantine" è un bel prodotto di riciclaggio. Già sentito dai cultori del genere, gradevole come un Fernet per chi si avvicina per la prima volta all'artista.
Riciclato, s'intende, ma suona bene.
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