Deborah, Renee, Marie e Valerie Scroggins erano quattro sorelle del Bronx con la passione sfrenata per la musica, in particolar modo per le percussioni e per James Brown. La signora Scroggins, nonostante le limitatissime possibilità economiche fece di tutto per poter incentivarle a formare un gruppo, comprando, con grossi sacrifici, qualsiasi cosa che servisse per "dare ritmo" alla loro musica. Cominciarono così a battere i locali underground di New York, insieme al loro amico d'infanzia Tito Libran, che suonava per l'occasione le congas. Tony Wilson produttore della Factory Records, stava registrando nella stessa città "To Each" con gli inglesi A Certain Ratio, quando si accorse di questo gruppo di scatenate ragazze nere, e volle metterle sotto contratto.
Registrarono sotto la sua guida il loro primo singolo, "Moody", che rimane uno dei brani più anticipatori di tutto il movimento house a venire. A conferma di ciò, negli anni '90 numerosi Dj lo hanno remixato alla luce delle nuove tendenze, rivelandolo portatore di un'ossatura incredibilmente moderna. Ma già la versione originale con quel groove possente e dannatamente percussivo, con tanto di congas tribali, si distinse come una vera e propria pietra miliare nei club del periodo. Su quel 45 giri figuravano anche "You Are No Good", più lenta ma non meno potente, impreziosita dalla voce blues-adolescenziale di Renee, e "UFO", un altro cult a ritmo ferroviario di batteria sul quale incombevano un pesante ruggito di basso e delle sirene elettroniche.
funk/dub/no-wave.
Nel 1983 pubblicarono per la 99 Records il loro primo LP, "Come Away With ESG". In seguito, per il fallimento improvviso della loro label, furono costrette al silenzio per 8 anni. Fu l'indipendente Pow Wow a pubblicare il loro secondo 33 giri nel 1991, intitolato semplicemente "ESG". Ma il pubblico era cambiato, e dimostrò un tiepido interesse. Peccato, perché questo disco conteneva delle vere e proprie gemme, forse anche migliori del primo periodo.
La balbettante e notturna "Chistelle", tra effettismi elettronici e batteria epilettica, dimostra una maturità superiore rispetto al passato pur confermando il marchio di fabbrica. Lo stesso discorso vale per la vischiosa "Erase You", dove un synth lamentoso si presta a puntellere con tocchi impressionistici il solito trascinante ritmo minimal-funk.
Meglio ancora fa "Hold Me Right", una sensuale ballata aggiornata all'era del trip-hop, con un piano notturno a ritoccare il tempo, violini sintetici in retroguardia e la voce di Renee, che da grande cantante nera trasforma la sua intonazione in un conturbante soul.
Tutti i brani menzionati sono inclusi in questa raccolta della Soul Jazz, che comprende i primi singoli più il meglio dei due successivi LP, ripercorrendo la carriera di un gruppo di talento, dal quale molti musicisti di Hip Hop hanno saccheggiato sample a piene mani.
Data la qualità delle registrazioni, ma soprattutto della musica, la sua appetibilità è notevole, soprattutto per chi volesse completare la ricostruzione di quello straordinario calderone della New York-wave.
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