Mi scuso con i fans della band. Prima che Todd Terry, nell’anno in cui a calci in culo prendevo la maturità e cercavo invano di perdere la verginità, infilasse il suo remix di ‘Missing’ per ogni pertugio abitabile dei miei timpani, non avevo la più pallida idea di chi o che cosa fossero gli EBTG. O meglio: da già che bazziccavo i bassifondi del pop, il nome non giungeva cacofonico, ma per il resto era un grande boh (Jova, non ti sto citando ndr).
Sì, perché poi sono andato a ritroso. Ma con il contagocce. Nel senso: ho assaggiato qualcosa del pregresso, ma no. Non fa per me.
Anche perché, ragazzi, è una frattura scomposta pazzesca. Ho visto nel tempo artisti, gruppi, cambiare genere con gli anni, ma qui è come passare dal Quartetto Cetra ai 2 Unlimited.
Fatto sta che per me gli EBTG nascono con il succitato remix di ‘Missing’ (1995) e muoiono con ‘Temperamental’ (1999), passando per ‘Walking Wounded’ (1996).
Vale a dire: scansatevi chittarre, basso fatti sintetico, che qui si va di unz unz, scratches, ed un melange electro mica da ridere.
Ho detto ‘muoiono’, alludendo all’opera in questione, mica per dire. Perché dopo, antologie e riedizioni rimasterizzate a parte, non hanno più fatto nulla.
Hanno cresciuto i figli, e ci sta, assolutamente. Potessi prendere io un’aspettativa ad interim per la prole, aivoja.
Il limite, l’unico, di ‘Temperamental’ è proprio questo: la smania. ‘Cari fans, quel che è stato è stato. Elettronica, elettronica, elettronica. What else ?’. Che a chi vi scrive sta bene, ma ogni tanto bisogna rendere il lavoro eterogeneo, evadere, strizzare l’occhio al passato, camuffarsi. Loro non lo fanno. Il resto non si discute: la voce di lei è splendente, gentile, una carezza. Ben Watt, dal canto suo, si smazzetta il 90% del lavoro: testi, musiche, tastiere, sitetico: lo rivendica e non manca di farcelo sapere. E, a costo di tener fede alla matrice elettronica (ma va ?) piazza alla fine dell’album una collaborazione con Deep Dish che quasi sfora gli otto minuti*.
Spiccano, si fanno ben volere e regalano emozioni ‘Five Fathoms’, ‘Low Tide Of The Night’, ‘Hatfield 1980’ (la più bella in assoluto), ‘No Difference’ e ‘Future Of The Future’*.
Vi racconto questo, prima che arrivi @IlConte a fare lo spiritoso. Auto nuova, mi serviva un cd che sparasse musica di livello, di spessore, per collaudare l’impianto stereo.
Scelgo ‘Temperamental’, ed in funzione di quello che mi racconta, vado a modulare e a settare i valori. Non so perché. Non lo saprei dire: è stato un attimo.
Se qualcuno dovesse incontrare Ben, mentre accompagna i figli a scuola, o all’Università che di anni ne son passati venti sant’Iddio, glielo dica. E’ poco, ma è fatto con il cuore.
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