Una volta chiusa l’avventura con gli Spacemen 3 Sonic Boom, dopo aver pubblicato il buon disco solista Spectrum, dà vita proprio agli Spectrum. Contemporaneamente si dedica ad un altro progetto ovvero agli Experimental Audio Research (E.A.R.) in cui diventa palese come il musicista inglese si stia sempre più appassionando alla cosiddetta “musica di ricerca”. D’altra parte quello è lo “zeitgeist” del periodo (i primi anni ‘90) della musica isolazionista che sta prendendo piede sulla scorta anche della compilation Ambient 4: Isolationism. In quel disco si trovavano artisti come i Main di Robert Hampson (simile in questo senso l’evoluzione dei Loop di Robert Hampson e degli Spacemen 3, almeno dal lato di Sonic Boom), Aphex Twin, Paul Shutze, Thomas Koner, Jim O’Rourke, gli AMM, i :Zoviet*France: e gli stessi E.A.R.. Ma le radici dell’isolazionismo sono da ricercare nella cosiddetta “Kosmiche Musik” e in formazioni come i Popol Vuh di Affenstunde e In Den Garten Pharaos, i Tangerine Dream di Zeit e i Cluster di I e II. Non a caso Peter Kember/Sonic Boom, come da lui stesso ammesso, considera “Cluster II” un disco da isola deserta. Fra gli album pubblicati dagli E.A.R. la mia preferenza va a Millenium Music: A Meta-Musical Portrait del 1997. Il concept è ambizioso e viene descritto come “un soundscape che rifletta il tempo della preistoria e dall’era dei dinosauri fino alla moderna comunicazione digitale”. L’album è formato da 3 lunghe tracce caratterizzate da ambientazioni spaziali, cosmiche e siderali. Sembra la colonna sonora di un viaggio nello spazio o di un film di fantascienza stile 2001: Odissea nello spazio. Verrebbe da dire che questa musica era già stata composta negli anni ‘70 dai citati Kluster/Cluster. Niente di male la storia musicale vive di corsi e ricorsi ma viene da pensare che forse il percorso artistico del Sonic Boon post Spacemen 3 sia un po’ di maniera. Di certo è molto diverso da quello intrapreso da Jason Pierce con gli Spiritualized (che ebbero anche un seguito maggiore). Consigliato ai “viaggiatori cosmici”.

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