"E' arrivato, nella giornata del 7 aprile, l'undicesimo lavoro da solista di Fabri Fibra, nonchè nono album in studio" (semicit. di una bella DeRecensione).
Due precisissimi anni fa c'era Squallor. Niente pubblicità nè interviste, solo musica.
Quest'anno sembrava che lo spirito commerciale di fabri fibra fosse riemerso di nuovo: Fenomeno è una mezza cazzata, ma divertente. Come tutti i singoli di Fabrizio dal 2007.
E invece, tra i 17 brani di questo lavoro, mi sono trovato di fronte a una produzione davvero ottima, testi ben scritti e featuring funzionanti. Sto forse impazzendo?
Fenomeno suona un pò cinico, un pò disilluso: è un attacco a chi lo ha sempre messo alle strette (Nessun aiuto, Ringrazio), all'italia dei programmi spazzatura (Fenomeno) ma sopratutto, è molto intimista: Fabri ci parla di lui, del suo passato e delle sue insicurezze, tutto senza l'odioso rap dance da Guerra e Pace o Controcultura, ma con inediti suoni che spaziano dall'old school alla trap. La sensazione che mi ha lasciato Fibra è quella di aver creato una sorta di Turbe Giovanili parte 2, 15 anni dopo.
Potrei essere impazzito totalmente, ma per me "fenomeno" è stato un disco davvero interessante, pur presentando ancora dei rimasugli del Fibra più cazzaro. Con un team di produttori davvero invidiabile (ci troviamo Shablo, Bassi maestro e Don Joe) i suoni di quest'album suonano molto variegati. Consiglio l'ascolto.
Tracce migliori: Invece No, Dipinto di blu, Lascia Stare, Money For Dope.
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