Amiala ch'a l'arìa amia
cum'a l'é cum'à l'é
amiala ch'a l'arìa amìa
ch'a l'é le ch'a l'é le
Amiala cum'a l'aria amia
amia cum'a l'é
amiala ch'a l'arìa amìa
ch'a l'é le

Nera che porta via
che porta via la via
nera che non si vedeva
da una vita intera
così dolcenera nera
nera che picchia forte
che butta giù le porte
ch'a l'é le
nu l'é l'aegua ch'a fa baggià
imbaggià imbaggià
nera di malasorte
che ammazza e passa oltre
nera come la sfortuna
che si fa la tana dove non c'è luna luna
nera di falde amare
che passano le bare
atru da stramuà
a nu n'à a nu n'à

Ma la moglie di Anselmo
non lo deve sapere
che è venuta per me
è arrivata da un'ora
e l'amore ha l'amore
come solo argomento
e il tumulto del cielo
ha sbagliato momento

Acqua che non si aspetta
altro che benedetta
acqua che porta male
sale dalle scale
sale senza sale sale
acqua che spacca il monte
che affonda e terra e ponte
nu l'è l'aegua de 'na rammà
'n calabà 'n calabà
ma la moglie di Anselmo
sta sognando del mare
quando ingorga gli anfratti
si ritira e risale
e il lenzuolo si gonfia
sul cavo dell'onda
e la lotta si fa scivolosa e profonda


amiala cum'a l'arìa amìa
cum'a l'é cum'a l'é
amiala cum'a l'arìa amìa
ch'a l'è le ch'a l'é le
Acqua di spilli fitti
dal cielo e dai soffitti
acqua per fotografie
per cercare i complici da maledire
acqua che stringe i fianchi
tonnara di passanti
atru da camallà
a nu n'à a nu n'à
oltre il muro dei vetri
si risveglia la vita
che si prende per mano
a battaglia finita
come fa questo amore
che dall'ansia di perdersi
ha avuto in un giorno
la certezza di aversi

Acqua che ha fatto sera
che adesso si ritira
bassa sfila tra la gente
come un innocente che non c'entra niente
fredda come un dolore
Dolcenera senza cuore
atru da rebellà
a nu n'à a nu n'à
e la moglie di Anselmo
sente l'acqua che scende
dai vestiti incollati
da ogni gelo di pelle
nel suo tram scollegato
da ogni distanza
nel bel mezzo del tempo
che adesso le avanza
così fu quell'amore
dal mancato finale
così splendido e vero
da potervi ingannare

Amiala ch'a l'arìa amia
cum'a l'é cum'à l'é
amiala ch'a l'arìa amìa
ch'a l'é le ch'a l'é le
Amiala cum'a l'aria amia
amia cum'a l'é
amiala ch'a l'arìa amìa
ch'a l'é le ch'a l'é le
Il tuo voto:
"Tito, non sei figlio di Dio,
ma c'è chi muore nel dirti addio".

Madre di Dimaco:
"Dimaco, ignori chi fu tuo padre,
ma più di te muore tua madre".

Le due madri:
"Con troppe lacrime piangi, Maria,
solo l'immagine d'un'agonia:
sai che alla vita, nel terzo giorno,
il figlio tuo farà ritorno:
lascia noi piangere, un po' più forte,
chi non risorgerà più dalla morte".

Madre di Gesù:
"Piango di lui ciò che mi è tolto,
le braccia magre, la fronte, il volto,
ogni sua vita che vive ancora,
che vedo spegnersi ora per ora.

Figlio nel sangue, figlio nel cuore,
e chi ti chiama - Nostro Signore -,
nella fatica del tuo sorriso
cerca un ritaglio di Paradiso.

Per me sei figlio, vita morente,
ti portò cieco questo mio ventre,
come nel grembo, e adesso in croce,
ti chiama amore questa mia voce.

Non fossi stato figlio di Dio
t'avrei ancora per figlio mio".



(ej)
Il tuo voto:
Evaporato in una nuvola rossa
in una delle molte feritoie della notte
con un bisogno d'attenzione e d'amore
troppo, "Se mi vuoi bene piangi "
per essere corrisposti,
valeva la pena divertirvi le serate estive
con un semplicissimo "Mi ricordo":
per osservarvi affittare un chilo d'era
ai contadini in pensione e alle loro donne
e regalare a piene mani oceani
ed altre ed altre onde ai marinai in servizio,
fino a scoprire ad uno ad uno i vostri nascondigli
senza rimpiangere la mia credulità:
perché già dalla prima trincea
ero più curioso di voi,
ero molto più curioso di voi.

E poi sorpreso dai vostri "Come sta"
meravigliato da luoghi meno comuni e più feroci,
tipo "Come ti senti amico, amico fragile,
se vuoi potrò occuparmi un'ora al mese di te"
"Lo sa che io ho perduto due figli"
"Signora lei è una donna piuttosto distratta."
E ancora ucciso dalla vostra cortesia
nell'ora in cui un mio sogno
ballerina di seconda fila,
agitava per chissà quale avvenire
il suo presente di seni enormi
e il suo cesareo fresco,
pensavo è bello che dove finiscono le mie dita
debba in qualche modo incominciare una chitarra.

E poi seduto in mezzo ai vostri arrivederci,
mi sentivo meno stanco di voi
ero molto meno stanco di voi.

Potevo stuzzicare i pantaloni della sconosciuta
fino a vederle spalancarsi la bocca.
Potevo chiedere ad uno qualunque dei miei figli
di parlare ancora male e ad alta voce di me.
Potevo barattare la mia chitarra e il suo elmo
con una scatola di legno che dicesse perderemo.
Potevo chiedere come si chiama il vostro cane
Il mio è un po' di tempo che si chiama Libero.
Potevo assumere un cannibale al giorno
per farmi insegnare la mia distanza dalle stelle.
Potevo attraversare litri e litri di corallo
per raggiungere un posto che si chiamasse arrivederci.

E mai che mi sia venuto in mente,
di essere più ubriaco di voi
di essere molto più ubriaco di voi.
Il tuo voto:
All'ombra dell'ultimo sole
s'era assopito un pescatore
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso.

Venne alla spiaggia un assassino
due occhi grandi da bambino
due occhi enormi di paura
eran gli specchi di un'avventura.

E chiese al vecchio dammi il pane
ho poco tempo e troppa fame
e chiese al vecchio dammi il vino
ho sete e sono un assassino.

Gli occhi dischiuse il vecchio al giorno
non si guardò neppure intorno
ma versò il vino e spezzò il pane
per chi diceva ho sete e ho fame.

E fu il calore di un momento
poi via di nuovo verso il vento
davanti agli occhi ancora il sole
dietro alle spalle un pescatore.

Dietro alle spalle un pescatore
e la memoria è già dolore
è già il rimpianto di un aprile
giocato all'ombra di un cortile.

Vennero in sella due gendarmi
vennero in sella con le armi
chiesero al vecchio se lì vicino
fosse passato un assassino.

Ma all'ombra dell'ultimo sole
s'era assopito il pescatore
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso.
Il tuo voto:
Mentra attraversavo il London Bridge
un giorno senza sole
vidi una donna pianger d'amore
piangeva per il suo Geordie

Impiccheranno Geordie con una corda d'oro
É un privilegio raro
rubó sei cervi nel parco del Re
vendendoli per denaro

Sellate il suo cavallo dalla bianca criniera
sellatele il suo pony
cavalcherá fino a Londra stasera
ad implorare per Geordie

Geordie non rubó mai neppure per me
un frutto o un fiore raro
rubó sei cervi nel parco del Re
vendendoli per denaro

Salvate le sue labbra, salvate il suo sorriso
non ha vent'anni ancora
cadrá l'inverno anche sopra il suo viso
potrete impiccarlo allora

Ne il cuore degli inglesi ne lo scettro del Re
Geordie potran salvare
anche se piangeranno con te
la legge non puó cambiare

Cosí lo impiccheranno con una corda d'oro
É un privilegio raro
rubó sei cervi nel parco del Re
vendendoli per denaro
Il tuo voto:
Via del Campo, c'è una graziosa
gli occhi grandi color di foglia
tutta notte sta sulla soglia
vende a tutti la stessa rosa.

Via del Campo, c'è una bambina
con le labbra color rugiada
gli occhi grigi come la strada
nascon fiori dove cammina.

Via del Campo, c'è una puttana
gli occhi grandi color di foglia
se di amarla ti vien la voglia
basta prenderla per la mano
e ti sembra di andar lontano
lei ti guarda con un sorriso
non credevi che il paradiso
fosse solo là al primo piano.

Via del Campo ci va un illuso
a pregarla di maritare
a vederla salir le scale
fino a quando il balcone è chiuso.
Ama e ridi se amor risponde
pingi forte se non ti sente
dai diamanti non nasce niente
dal letame nascono i fior...
dai diamanti non nasce niente
dal letame nascono i fior...
Il tuo voto:
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