L'ultima stazione
Roma, Teatro Brancaccio. Fuori del teatro e dietro le quinte sono appesi i manifesti del suo ultimo tour: "Mi innamoravo di tutto", che continuava, possiamo dire, quello di Anime Salve. Un De André maturo quello che stava per salire sul palco, sempre con quel poco di distacco, quel leggero distacco verso le apparizioni in pubblico, lui che non sarebbe andato da nessuna parte senza i suoi più che affidabili e fidati musicisti (Con Cristiano al posto di Mauro Pagani come polistrumentista), con la sua voce che era come il vino: più invecchiava più diventava bella e caratteristica, anche se delle leggere difficoltà c'erano: "A volte la voce faticava ad uscire, mi sentivo la gola a quadretti" dichiarò una volta.
Delle vere perle quelle dell'album "De André in concerto", fa un certo effetto risentire dal vivo anche canzoni che sembravano essere dimenticate: "La città vecchia", "Via del campo", "Geordie" (che trovò meravigliosa con la nuova versione, molto più curata in campo musicale), ed altre già presenti nel live con la PFM ma che non perdono niente: "Bocca di Rosa", la bellissima "Il Pescatore", la stupenda "Amico Fragile" (qui i musicisti superano se stessi), "Il Testamento di Tito", totalmente differente sia dal live PFM che da "1991 Concerti", che fa parte della scaletta della "Buona Novella" che Fabrizio ripresenterà.
Si varia dalle prime ballate francesi e del XVI secolo di Via del Campo alle sonorità mediterranee (o etniche) di Creuza de mä, dai Vangeli Apocrifi della "Buona Novella" agli emarginati di "Anime Salve". Purtroppo io non l'ho mai visto dal vivo e mai l'ho potrò più vedere perchè quella era "l'ultima stazione" ma non per questo la meno importante, non potrò neanche immaginare l'emozione che si prova nel poterlo ascoltare a pochi metri da te, ci ha lasciato però questo live che possiamo considerarlo "un concerto versione tascabile", una senzazione da poter sentire e portare sempre, come disse lui durante una parte del concerto: “Non ho nessuna verità assoluta in cui credere, non ho nessuna certezza in tasca, e quindi non la posso regalare a nessuno. Va già molto bene se riesco a regalarvi qualche emozione” .
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