Tre anni abbiamo dovuto aspettare, e dopo questo relativamente lungo periodo, i "Finnici Troll" hanno deciso di deragliare.
Deragliare dalla rotta casinista e gaglioffa che li ha resi celebri con lavori come "Nattfödd" o come "Visor om Slutet", per compiere un passo avanti che riporta all'origine strettamente "pesante" della loro discografia, sino al primo, e bellissimo lavoro "Midnattens Widunder". L'amalgama dei suoni, l'attitudine ed il cipiglio più metallico dei brani infatti, proiettano chi ascolta in una specie di Circo Barnum dai caratteri oscuri ed indefinibili, dalle atmosfere che in certi momenti riescono davvero a mettere a disagio, senza però rinnegare del tutto la forte spinta "Folk" tipica della band.
Qui ci sono chitarre più corpose e sezioni ritmiche in generale, che sanno dove colpire e dove far male. Le tastiere, le fisarmoniche e tutti gli altri strumenti da Polka, certo, anche questi ci sono, ma sono stati ridotti ad un puro accompagnamento che non fa parte della struttura delle canzoni, abbellite e dotate di originalità, senza però mai scadere nell'orgia di suoni festaioli e beoneschi a cui i nostri ci avevano abituati finora.

Dunque chi li ascolta e li ama, certamente delizierà le proprie orecchie con suoni che, oggi, si avvicinano (come piglio, non per altro) più ai "nuovi" Moonspell, che agli Ensiferum. Questo album è la giusta summa, il ricavato di anni e anni passati a sperimentare, ad essere all'avanguardia, ripescando quello che c'era di buono nel passato, ed aggiungendovi sprizzate di nuove influenze derivate soprattutto dai colleghi, e blasonati, Moonsorrow. Certo è che per compiere tutto questo ci vuole coraggio: gli irriverenti Finntroll che arrivano a prendere i canoni e i crismi dei Moonsorrow sono poco immaginabili. Tanto eclettici i primi, tanto tragicamente seriosi e marziali i secondi (basta prendere, per corroborare quello che dico, il loro ultimo, e bellissimo, lavoro "V- Hävitetty", composto da due sole canzoni da mezz'ora e passa l'una, per rendersene conto); eppure sembra che ancora una volta i Troll ce l'abbiano fatta a stupirci. Anche in questo compito.

E' possibile che molti, di controcanto, dai Finntroll, cerchino proprio quello spirito goliardico e manesco che li ha resi celebri, e a questi dico subito che questo album piacerà a metà, forse perché la band dopo tante vicissitudini, anche tragiche, che hanno segnato il tempo e i caratteri dei componenti, abbia deciso oggi di prendersi un pò più sul serio.
Nuovo cantante, Vreth, che con i suoi scream professionali e bene eseguiti, si candida ad essere l'astro nascente del genere estremo, possedendo una voce acida e raschiante al punto giusto per conferire quell'alone "nero" che i Troll di oggi vogliono mettere in evidenza; il lavoro di Trollhorn sempre eccelso e magnifico, che però ha perso quel suo calore da bettola per privilegiare un suono più ossessivo e viscerale, freddo in certi momenti ("Gryning", "Ormhäxan").
Tutte queste cose, ripeto, servono solo a farci capire che la band di oggi non è più quella che abbiamo imparato a conoscere in questi anni, ma bensì vuole essere un esempio di maturità artistica e di originalità per quanto concerne il proprio ambito.

Per questo forse il disco non vi piacerà a fondo se non dopo svariati ascolti. Forse, dimenticandosi che chi suona è un'istituzione in ambito Folk, si potrà gridare pure al miracolo, o forse si potrà rimanerne delusi, perché alla fin fine, quello che ascoltiamo è un lavoro pur sempre targato Finntroll, uno di quei gruppi che ha costruito attorno a sé una precisa immagine, fatta di atmosfera festaiola ed irriverente, non di certo di malvagità messa in pentagramma.
Per conto mio, sto molto apprezzando ed amando, invece, e questa nuova direzione stilistica intrapresa, già dalla prima volta che ho piazzato nel mio lettore il cd, mi ha trovato spiazzato da canzoni come "Sång" o come "Nedgång". Per la loro potenza e per il grande, grandissimo gusto apocalittico che serbano.
Naturalmente, non tutto il materiale quì proposto è serioso e "cattivo", ci sono sempre i momenti che portano il riso alla bocca e che non mancheranno di fare sfaceli dal vivo, ed anche di quelli si potrà ben godere. "Korpens Saga", "En Mäktig Här", "Kvällning", vi immergeranno in un'atmosfera magica fatta di neve, foreste percorse da rigagnoli scroscianti d'acqua pura, e pub fumosi dove ritrovare la convivialità ed il piacere di stare insieme. Specie l'ultima che ho nominato, nei suoi tredici minuti, che alla fine, sorpresa delle sorprese...

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