Va bene rimpiangere o rimuginare sul passato, ma avere una prospettiva è molto meglio. Si, penso che avere una prospettiva sia importante e non penso solo a quella di vita, ma persino a quella che vedi dalla porta finestra del tuo salotto. Ho pensato molto a questa cosa durante i mesi del primo lockdown, non potendo uscire di casa. Cavolo se poter guardare qualcosa di bello tra le fessure delle veneziane acquistava un senso. E dopo la Lapponia, la reclusione è un doppio sberleffo del destino. Il mondo si era come freezato, la stazione centrale di Milano un set a cui mancava giusto una passata di colore per un nuovo blockbuster sull’apocalisse.
La vista dal terzo piano non è male, non sei sovrastato dai grattacieli, nonostante il campo visivo non sia così ampio, né intravedi le montagne causa l’esposizione a Sud del balcone. Sei ancora vivo, ma devi trovare qualcosa da fare dentro che non sia lavorare e fare le code infinite fuori dal superstore.
L’occasione per togliere la polvere dalla Playstation e mettere il pigiama alle otto e mezza per fare le serate game-horror è una buona scusa. Ma bisogna trovare una seconda mission. Scovare nuova musica che sostituisca il jump scare dal divano con un salto mentale puro e semplice.
I migliori dischi sono quelli che funzionano anche quando lavi i piatti nel tuo bilocale e fuori non entra troppa luce perché lassù il cielo è parzialmente coperto. Tranne i dischi malinconici, quelli funzionano soltanto quando sei depresso e li riproduci a tutto volume solo per ricordarti quando siano belli.
Kieran Hebden al mare ad aprile tra le palme nane e gli ulivi in una giornata di sole con una lieve brezza marina e la spiaggia libera ci starebbe bene. Rimuovere dalla testa tale scenario. La vera prova del cuoco viene adesso.
Four Tet esce in pieno lockdown. Non c’è altra scelta che farlo risuonare dentro quel quadrato di casa.
La prospettiva è sempre la solita minestra riscaldata del giorno ancora prima. I raggi del sole che si riflettono sui palazzoni di fronte, altro che i fiordi di Tromso e l’aurora boreale, la macchia mediterranea e i maneggi. Il rombo degli aerei che passano sopra la testa è sparito. C’è molto tempo da passare e discreti silenzi.
“New Energy” rendeva piacevole posare i polpastrelli sull’aspirapolvere. Ed i 16 Oceani devono riuscire a replicare quella stessa piacevole sensazione di placidità e benessere psicologico indotto.
Il modello è molto più yoga-soft con oli e massaggi che loud-club. Le dinamiche quasi totalmente strumentali, gli esperimenti con i field recordings e un’inafferrabile liquidità lo rendono eclettico. Una Lindos deserta con case bianche sparse ovunque e stuzzichini con feta, olive e hummus nel piatto. Niente sudaticce balere agostane con cocktail annacquati a 10 €.
C’è un vibrante tepore nell’aria, non è freddezza elettronica, piuttosto sentimentalismo dal peso specifico infinitesimale (“Romantics”). E’ tempo per la migrazione primaverile degli uccelli dalle coste siciliane al Nord Africa (“Teenage Birdsong”) e per le repliche di qualche documentario sugli animali in Africa (“Harpsichord”). La cassa dritta spazza via anche noi e siamo già immersi in una enorme distesa azzurra, cercando un punto di approdo che non si intravede all’orizzonte (Insect Near Piha Beach”). La luce diventa via via sempre più fioca, il tramonto scende sulle case dei pescatori sempre più presto, ma celebreremo di nuovo il solstizio d’Estate. E’la promessa solenne ci fa la natura (“Something in the Sadness”).
I neurotrasmettitori del cervello comunicano un senso di malinconia, ma Four Tet inibisce tali sensazioni e ci fa ( ri)vivere i giorni lunghi ed i colori decisi dell’Estate rendendola una stagione mentale.
Il lockdown finirà, usciremo di nuovo, posando i cartonati pieni di amore che mostravamo fieri dai balconi e torneremo ad abbracciarci, ma odiandoci come sempre. La prospettiva è cambiata o forse era meglio quella precedente.
La simbiosi con l’ordine naturale, accogliere il suo soffice abbraccio, un fugace inchino, il silenzio, un nuovo sorriso ed una nuova alba. Faticosa redenzione e cura dallo stress. La soluzione finale.
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