Cover di Album concerto (feat. Nomadi)

Album concerto (feat. Nomadi)
Live - 1979 - Debaser id 70512

di Francesco Guccini

Ho visto
la gente della mia et� andare via
lungo le strade che non portano mai a niente,
cercare il sogno che conduce alla pazzia
nella ricerca di qualcosa che non trovano
nel mondo che hanno gi�,
dentro alle notti che dal vino son bagnate,
dentro alle stanze da pastiglie trasformate,
lungo alle nuvole di fumo del mondo fatto di citt�,
essere contro ad ingoiare la nostra stanca civilt�
e un Dio che � morto,
ai bordi delle strade Dio � morto,
nelle auto prese a rate Dio � morto,
nei miti dell' estate Dio � morto...

Mi han detto
che questa mia generazione ormai non crede
in ci� che spesso han mascherato con la fede,
nei miti eterni della patria o dell' eroe
perch� � venuto ormai il momento di negare
tutto ci� che � falsit�, le fedi fatte di abitudine e paura,
una politica che � solo far carriera,
il perbenismo interessato, la dignit� fatta di vuoto,
l' ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto
e un Dio che � morto,
nei campi di sterminio Dio � morto,
coi miti della razza Dio � morto
con gli odi di partito Dio � morto...

Ma penso
che questa mia generazione � preparata
a un mondo nuovo e a una speranza appena nata,
ad un futuro che ha gi� in mano,
a una rivolta senza armi,
perch� noi tutti ormai sappiamo
che se Dio muore � per tre giorni e poi risorge,
in ci� che noi crediamo Dio � risorto,
in ci� che noi vogliamo Dio � risorto,
nel mondo che faremo Dio � risorto...
Il tuo voto:
Statale 17, il sole cade a picco,
tre giorni sulla strada, nessuno che mi carichi, nessuno che si fermi
mentre tu chissà se aspetti me,
mentre qui l'asfalto che si scioglie brucia i tacchi alle mie scarpe:
sono a terra, senza un soldo, chissà mai se arriverò da te...

Statale 17, com'è lunga da far tutta,
romba svelto l'autotreno, questo cielo ancor sereno sembra esplodere d'estate
mentre tu chissà se pensi a me,
mentre qui mi sento solo al mondo senza un cane che mi cerchi:
son sudato e sono sporco, chissà mai se arriverò da te...

Statale 17, sembri esplodere di sole,
Statale 17, alzo il dito inutilmente,
Statale 17, lungo nastro di catrame:
la gente bene dorme, sei deserta all'orizzonte
a quest'ora non c'è un cane che mi voglia prender su...

Statale 17, sei triste nella sera,
non alzo più la mano, cammino piano piano sulla strada ormai deserta
mentre tu chissà se aspetti ancora,
mentre qui la strada che si sperde sembra un letto di cemento:
sono mortalmente stanco chissà mai se arriverò da te...
Il tuo voto:
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