I Fungus Family sono un gruppo storico di Genova, città che vanta una grande tradizione in ambito prog. Già il nome rimanda a una stagione hippy e psichedelica e, non a caso, il bassista Carlo Barreca si fa chiamare “Zero the Hero”, chiara citazione dell’epopea delle teiere volanti dei Gong. Fra i membri continua ad essere accreditato anche Alejandro J. Blisset, purtroppo scomparso qualche anno fa. Ma in realtà la sua musica e il suo spirito vivono ancora grazie ai suoi vecchi compagni che continuano, con grande dedizione e impegno, a proporre le sue composizioni come nel nuovo The Key Of The Garden pubblicato dalla Black Widow. Musicalmente i Fungus sono un gruppo nostalgico, con un genuino “feeling” psichedelico e progressive che farà la gioia degli amanti di questi generi. Non sono troppo sinfonici e pomposi e le loro mini suite si evolvono dando spazio alla creatività dei musicisti. Ci sono dei riferimenti ai gruppi storici come i Van Der Graaf Generator come nell’iniziale “Suite n. 5 (part I)” e, in particolare, ai Family e ai Pink Floyd di cui vengono proposte 2 cover. Non è casuale la scelta dei Pink Floyd (viene proposta anche “See Emily Play”) in quanto su questo lavoro aleggia lo spirito di Syd Barrett. Fra gli ospiti presenti troviamo poi il leggendario Nick Turner – al flauto e a l sax - degli Hawkwind in 2 tracce – “Eternal Mind” e “Becoming To Be” – che risplendono di antichi echi di tempi passati. Qualcuno forse criticherà un approccio così smaccatamente passatista ma io sto dalla parte dei Fungus. Lontani dai suoni massificati e vuoti di molta musica contemporanea, la musica dei Fungus è genuina e ci riporta a rivivere una stagione irripetibile. Caldamente consigliato agli amanti della psichedelia e del progressive meno pomposo.

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