<< Vattene un po' fuori dai coglioni, che se continui così marcisci insieme a queste quattro mura ! >>

Un calcio in faccia, poi il buio per qualche secondo: per terra, intontito, dopo essere strato divelto dal mio habitat (quelle quattro mura sono un mondo, non una casa), con il sapore dell'asfalto in bocca.

Vabbé, tanto a stare in casa marcivo. Chiamo tre amiche mie, vipere affamate che si attorcigliano come edere o se preferite, vampiri assetati. Fa nulla, sono pieno di veleno pure io, non posso pretendere una compagnia migliore.

Destinazione, una città qualunque, purché ci si possa confondere tra la folla. Milano é perfetta. Milano é il male.

Appena arrivato, cado vittima di del suo bollente abbraccio: talmente bollente che mi sembra di sciogliermi. Cielo coperto da mille luci con abbondanti precipitazioni di discorsi superficiali; difficile non affogarci, ma resto ugualmente a galla, zitto. Io e le mie veniamo sballottolati dalla corrente umana, finché il canto di un'offerta decente di un locale, ci seduce. Entriamo nella bocca dell'Inferno, e non conto più quello che inio a bere. Strano, non ho nemmeno sete. Perdo la cognizione della realtà.

Future Dirty Sprite Legendary - DS2

Avete presente quella sensazione di trance che c'é tra il momento in cui vi svegliate in preda ad un hangover allucinante, e il momento dopo in cui emicrania e nausea bussano prepotentemente? E la sensazione di morte che vi accompagna per tutto il resto del giorno? Ecco, questo disco é quella roba lì.

Allucinato, onirico, sporco, a tratti minimale e cattivo. DROGATO.

I bassi distorti, quei fottuti bassi così distorti da trapanare i timpani. E poi il rap confuso di Future, una sorta di flusso continuo di mugolii, versacci animaleschi e urla filtrato dall'autotune, sempre presente.

Inutile cercare spunti di riflessione o testi di grande introspezione, quelle sono cose che lasciamo agli altri: no, qui troverete solo riferimenti a droga (una tonnellata), squallide scopate e vizi da superstar. Solo questo.

Un album dai toni fortemente grotteschi, compatto e solido. Il suono di Atlanta, quello dei bassifondi degradati, viscidi, delle Trap House e della low life, quello che dovrebbe accompagnare ogni vostro cazzo di hangover, é qui dentro.

<< Eeeh ok, va bene, ma la Trap? >>

É questo album.

<< I JUST FUCKED YOUR BITCH IN SOME GUCCI FLIP FLOPS ....>> Credo che sia il miglior incipit di sempre per un disco.

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