Dopo otto anni da Fine, in coabitazione con Luca Urbani, torna con un album in studio Renato Garbo, e lo fa con un progetto per metà di canzoni e metà di elettronica.
Nel vuoto rappresenta il grande ritorno di un cantautore quasi di culto.
Come pietre segue un semplice giro armonico di synth ed è un buon esordio." Le parole prima erano pietre ora sono vapore..."
La title track è davvero distinta, sia per testo che per musica. Da notare che "nel vuoto" è cantato anche nel brano precedente, creando un continuum.
Mai più pure si mantiene sugli stessi binari, mentre Il mondo esplode è decisamente rock più che pop.
A questo punto arriva, in una nuova versione, Sembra, brano tratto da La moda, album del 2012.
Poi vi sono tre tracce di pura elettronica sperimentale, con testi ridotti al minimo.
Coscienza fa pensare al Battiato di Joe Patty's Experimental Group, e il cantato arriva solo al quinto minuto.
To Mars invece è cantata in inglese, ma anche qui l'elettronica è presente in abbondanza. Per concludere il tutto con Contatto, altro pezzone di sei minuti, per certi versi simile a Coscienza ma con il cantato distorto.
È un lavoro da tre stelle e mezzo. Molto piacevole e "rapido" nell'ascolto.
Di lui conosco e adoro tutta la fase Emi e Polygram 1981/1988 e del dopo la trilogia dei colori Blu-Giallo elettrico-Come il vetro.
Apprezzo il suo non essersi venduto mai, continuando dal 1990 un percorso indipendente dalla musica commerciale e televisiva.
Per questo dico: bentornato Renato e buon natale a tutti!
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