“Al mattino dovevo comunque allenarmi, mi faceva sentire “vivo”; buttare fuori tanta merda mi serviva sia fisicamente che, soprattutto, psicologicamente. Non so con quali forze; sicuramente la mente che desiderava tenere il tutto in una falsa visione di situazione sotto controllo era il motore di tutto nel bene e nel male. Era durissima; tachicardie, giramenti di testa, nausea. Allenarsi post ubriacatura è la follia. Tutti i giorni. Appena uscito mi fermavo al primo bar sulla strada mentre rientravo. Prima sosta. Ormai conoscevo le ragazze che gestivano il posto: carine e simpatiche, ci sapevano fare. Ultimamente andavo a Cocktail; avevo lasciato lo Champagne e la birra perché dovevo berne troppo per essere brillo. La dose della parte alcolica nel Cocktail era tre volte quella del succo. Personalizzata; basta dirlo la prima volta ed i barman capiscono ... anche perché diventi un fantastico cliente. Un paio e rimonto in macchina. Il pranzo è una scusa per continuare a bere. Prima di arrivare al ristorante mi fermo ad uno dei bar di amici dove sono di casa e mi aspettano. Anche qui un paio. Il Mio Cocktail è bastardo perché è buonissimo e freddo va giù da dio... poi ti ammazza. Via verso il ristorante; mi vedono arrivare, parcheggio e c’è già il mio cocktail pronto ... un altro paio mentre sparo le cazzate più assurde con la solita gente di tutti i giorni. Ovviamente sono già brillo (un sei drink maxi a stomaco vuoto, vabbè) e di mangiare non ho certo molta voglia. Una bistecca con qualche patata. Mentre mangio non bevo. Non ho il gusto del bere bene. Non mi interessa un buon bicchiere di vino con la carne. Bevo unicamente per concentrarmi il meno possibile su ciò che mi circonda; la gente, i soliti discorsi, televisione, giornali e tutte le cagate che mi rompono il cazzo. Sono prigioniero di un falso passato, la gente crede che io abbia avuto tutto il possibile, non pensa certamente ad un uomo fragile, pauroso e demolito da emozioni contrastanti. Il pranzo dura 10 minuti perché non riesco a stare seduto, sono frenetico. Ci si alza e si torna a bere. Un paio di digestivi come si deve... tre, quattro. E l’immancabile sigarillo. Non mi piace fumare. Fumo solo quando bevo. Bicchiere e sigarillo sempre in coppia. Dovrei andarmi a sdraiare, tranquillizzarmi e, soprattutto, smettere di bere, almeno per oggi... già dovrei. In realtà vado all’altro bar e per un paio d’ore si continua a bere. Pago quasi sempre io, amici e fanciulle che vengono a salutarmi. Non mi interessano da tempo le donne. Mi basta sapere di essere ancora nei loro pensieri. Non voglio e non desidero rapporti, anzi mi darebbero fastidio. Ora è estremo ma è sempre stato così; più che l’atto fisico era il sapere di essere desiderato che cercavo. Ero già a posto. Le insicurezze necessitano continuamente di false certezze; il mio ridicolo ego era servito. Passano alcune ore, l’adrenalina passa la palla ad un inizio di depressione psico-fisica alienante. Arrivo a casa ed iniziano i drammi. O si continua a bere oppure si crolla. Di norma mi metto due dita in gola per vomitare e stare appena meglio. Ormai vomito arancione. Urla e rantoli folli, magari un giorno ci rimango secco. Ma il momento terribile è la notte. Non si dorme più. Magari mezz’ora, un’ora poi mi sveglio con il cuore in gola, tachicardia, nausea, testa pesantissima e una agitazione ai limiti. Ormai li vedo tutte le notti, vedo i miei demoni. Pastiglie per calmarmi. Come no, alcol e psicofarmaci è perfetto. Arriva mattina, che bello. Vado ad allenarmi... e via”

Ho letto l’autobiografia parecchio tempo fa e l’ho riletta ora con la stessa curiosità di cercare di capire se ciò che pensavo di lui fosse confermato oppure no.

Di solito chi parla di esistenze come quella di Best utilizza cliché come “quanto talento sprecato”, “Peccato non avesse autocontrollo”, “Se non avesse avuto il vizio del bere” per continuare con sentenze tipo “Che carriera avrebbe potuto fare” o “Sarebbe stato come Pelé” da parte dei razionali ad ogni costo, oppure con “Un mito”, “Il più grande”, “Un idolo”, “Avrei voluto essere come lui” da parte di quei miseri che si aggrappano al pensiero di esistenze più appaganti rispetto alla loro: scialba ed inutile, raschiando il barile di ogni piccolissimo frammento di dignità.

Tutta questa inutilità umana viene, spesso, spazzata via dalle verità che emergono nel tempo.

Quando decido di leggere autobiografie le “scelgo” istintivamente di gente che reputo possa avere avuto una vita pericolosa ed intrigante insieme. Esistenze in cui le situazioni difficili di vita e/o una personalità fragile e insicura o troppo “esuberante” rubano totalmente la scena alla razionalità e al comportarsi “correttamente ed in modo adeguato”. Che poi chi sarebbe che si erge a giudice su cosa sia corretto/adeguato o no?! Corretto o scorretto?! Secondo quale logica ci si permette di giudicare le debolezze, la vita e le scelte di altri senza averle vissute?!

Non è necessario essere fuori dalle regole a tutti i costi, anzi questi sono i più falsi e li scopri subito perché lo fanno solo per apparire. E’ sufficiente essere se stessi e scoprire giorno dopo giorno di non riuscire ad adattarsi alle regole prestabilite ed ad allinearsi come tutti e come “logica” vuole.

Troverei insopportabili ed indigeste biografie di personaggi cha fanno di tutto per arrivare al top, che hanno come massimo valore il successo e la vittoria a tutti i costi e con ogni mezzo; uniformati e perfettamente in sinergia con lo status quo creato da questa sublime società moderna e democratica. Poi ci si sorprende (ma chi?! Ma dove?!) se alcuni la fanno finita o si fa finta (o davvero non si capisce?!) di non comprendere perché qualcuno non riesca a starci dentro. La mia biografia o quella di gente che conosco sarebbe molto più interessante di quella di tanti inutili “famosi”.

Ma cerchiamo di stare inerente il Nostro che altrimenti ci vorrebbero una ventina di editoriali per descrivere l’ignoranza e la tristezza che ci circonda.

Egocentrico, timido, sprezzante, generoso, orgoglioso, fragile, presuntuoso ... soprattutto sincero. Il suo apparire trasgressivo non derivava dalla volontà di apparire o farsi riconoscere come tale, ma dal non comprendere perché certi comportamenti dovevano essere tenuti nascosti (come facevano altri). Perché bere o frequentare donne sposate di nascosto?! Perché non poter fare tutto alla luce del sole se in campo comunque faccio il mio dovere?! ...

Ovviamente tutto è degenerato e, come il famosissimo cane che si morde la coda, cominci a bere per riuscire a tollerare le pressioni che non sopporti perché non capisci, ti ritrovi assediato ed inseguito ad ogni cosa che fai, il bere aumenta in proporzione... e ti ritrovi al punto di non ritorno.

In pochi anni da una umile - ma dignitosissima - infanzia a Belfast, ragazzino timido catapultato a Manchester, la prima squadra, il successo strepitoso sul trono europeo, primo giocatore icona al di fuori del rettangolo di gioco (parliamo di cinquant’anni fa, un altra era!), la devastante caduta con effimere riprese e repentini crolli che si alternavano.

La morte della mamma per alcolismo, il suo sentirsi responsabile, quella sua amata famiglia; nobile, umile e orgogliosa, che non riusciva a convivere con i giornali scandalistici e non che parlavano del loro adorato George... che ne parlavano come fosse un delinquente ... tutta colpa dei giornalai e di quei miserrimi che si cibano di gossip per riempire le loro squallide "vite". Ma vaffanculo va!!!

Non vi dico altro, ci pensa George con la sua schiettezza, senza cercare alibi per i suoi errori come farebbe la moltitudine... perché non ci sono scuse ha vissuto come voleva; tornasse indietro proverebbe sicuramente a non eccedere ... ma la natura non si cambia ... non puoi vivere andando contro alla tua anima.

Best persona più che personaggio.

Del Calciatore non parlo nemmeno; se amate i geni prendete un suo dvd e guardavi i gol che segnava... perché alla fine non c'era emozione più grande per George che uscire dal tunnel che portava dagli spogliatoi al campo ed entrare all'Old Trafford.

A Proposito... il tizio all’inizio non è Best... ma nel suo piccolo ha fatto uguale, se non peggio/meglio... sopportatelo.

Buona lettura.

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