Ep completamente a cura di Sean Booth questo, ovvero la metà più cervellotica degli Autechre, almeno così si dice (ricordiamo che l'entità Gestalt Communications/Gescom raramente firma i propri lavori), ma a giudicare dalle sonorità utilizzate ci sentiamo di confermare queste voci.
"ISS:SA", fuori nel 2003 per Skam a distanza di cinque anni dall'ultima fatica (il radicale "Minidisc") ci mostra un progetto ben consapevole delle relative evoluzioni iper-technologiche che hanno coinvolto la creatura Autechre con l'avvio del nuovo millennio; quattro tracce dal cuore IDM con un paio di concessioni all'hip hop più digitaloide che si affacciano già sulla traccia d'apertura, quella "ISS:SA" che ci riporta dritti allo stile del coetaneo "Draft 7.30", beat nervoso e dissonante con annesso maestoso finale ambient di ben cinque minuti.
Preannuncia quanto di cerebrale sentiremo su "Quaristice" invece "Tangle III", dove ritmiche a dir poco avanzate e sequenze intricatissime si sposano con tutta una serie di toni amelodici e dissonanze dal piglio acid, mentre rappresenta la sperimentazione più singolare la folle "TR2A", masturbativa sonata hip hop per menti lobotomizzate molto vicina a quanto il compagno di etichetta Freeform era solito proporre. Per "Slow Acid" il nome dice già tutto, si tratta di una divagazione acid/idm a velocità ridotte che ha il pregio di anticipare il ritorno delle sonorità acid che coinvolgerà due anni dopo un pò tutta la scena inglese a partire da AFX e Luke Vibert, ma buttandola, al solito, su versanti futuristici e tecnicamente esagerati. Nella versione CD spazio ad una bonus-track, "Megamix", delirante collage idm che non disdegna affatto di impantanarsi in tempi dispari, ritmi tritacervelli e puzzle rumoristici alla maniera di "Untilted"
C'è molto "Draft 7.30" in questo ep, ma si comincia anche a sentire quanto di disorientante il suddetto masterpiece ci mostrerà.
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