Classe 1984, già vincitore del premio Tenco nel 2008 come autore emergente e vincitore di altri premi minori. Ha già alle spalle alcuni lavori, finora grossomodo ignorati dai più; vanta collaborazioni di rilievo (Sergio Cammariere, Fabrizio Bosso, Arnoldo Foà, Petra Magoni, e altri) ma lo scopro solo ora (i suggerimenti di Spotify ogni tanto imboccano una buona strada).
Questo Retrò sembra spingersi oltre rispetto ai lavori precedenti, ha un buon sapore di autentico cantautorato ed è nel complesso un lavoro ben riuscito, in testi, musica e arrangiamenti.
Com'è Retrò? Nostalgico (beh, nostalgico e retrò dovrebbero essere sinonimi), romantico, sarcastico, amaro, realista.
Come non è Retrò? Melenso, scontato, buonista, sconclusionato, auto-tunizzato.

È così realista e così autentico che per realizzarlo si è ricorso al crowdfunding, che in parole povere significa che delle persone senzienti, in carne ed ossa e portafogli, hanno dato fiducia a un uomo dopo che questi si è dimostrato meritevole di riceverla. E dopo mesi di lavoro è stato partorito un disco, che a mio modesto parere ha ripagato quella fiducia egregiamente!

Il primo singolo estratto dal disco è Vi odio: un brano apparentemente misantropo lui dice di odiare praticamente tutti, ma in realtà non è vero, odia solo le persone e le situazioni che in qualche misura rompono le balle (e dagli torto). Odiare e denunciare le storture umane è in qualche modo però più simile alla filantropia, quindi ci odia ma in realtà ci ama. A mio parere non è il miglior brano del disco, buon testo ma dopo qualche ascolto viene a noia. Ma... aspetta! Questa è la perfetta descrizione di qualsiasi pezzo radiofonico! Vada allora come traccia d'uscita del disco, buon pro ti faccia!
Il disco ha tracce decisamente migliori ed essendo, appunto, cantautorato (retrò, per di più), nelle pieghe delle canzoni d'amore ha delle ottime critiche alla società contemporanea e alle sue ipocrisie (quale epoca non ne ha avute?).

Edoardo Bennato, la Piccola Orchestra Avion Travel, Teresa De Sio... quando la Campania parla italiano riesce spesso [ma non sempre, nda (GDA in questo caso)] a stupirmi positivamente. E poi volete mettere quanto è bello sentire il pronome personale "tu" invece dell'orrendo "te" che tanto piace in settentrione?

Mentre il vento pulisce il cielo
e la notte cade più giù
io ricordo da dietro un vetro
che io vivo perché ci sei tu

Sentiremo ancora parlare di Giovanni Block in futuro? C'è da augurarselo, ma in un mercato musicale dominato dai Fedez di turno non c'è da scommetterci.

Chiudo con un estratto da ogni brano:
- I pariolini ci danno lezioni di vita e canzoni d'amore
- Mi ricordo che al posto del cuore coltivo l'inganno
- Odio a profusione, leggo 'sti commenti sotto ogni discussione
- Ogni ricordo ha la faccia pulita e la benda di chi si è curato, e viene in sogno vestito soltanto del meglio di quello che è stato
- Facciamo mi dai 35, se esce bene pure 40, salgo dove ti pare, se paghi è quello che conta
- Mentre fallisci e riprovi, mi manchi...
- Siamo sullo stesso mondo che ci fa sentire lontani e dispersi
- Se puoi fa che io muoia nel sonno dopo che ci ho fatto di nuovo l'amore
- Non contare il tempo, tanto è lui che conta te
- Verrà la morte, e avrà i tuoi occhi, e quel giorno sapremo anche noi che sei la vita, che sei nulla

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