E’ bello se una volta tanto, per una persona come me che la buona musica di solito se la va a cercare su internet, quando ne ha voglia, è la buona musica che viene da te a farsi conoscere.

L’epifania della scoperta musicale.

Un tempo funzionava spesso così.

La radio o la filodiffusione del negozio di dischi trasmetteva una canzone, ti piaceva, chiedevi al negoziante il titolo e l’autore, e uscivi con il vinile in mano.

Ora non più, tu provi ad ascoltare, comodamente davanti al tuo computer o con il mano il tuo cellulare, tutto quello che puoi, di cui hai sentito parlare, finché non trovi qualcosa che ti piace.

Giorni fa ero a Cork (Repubblica di Irlanda).

Chiamato da mia figlia entro in un negozio di musica del centro della (davvero bella e “musicale”) città irlandese.

Le note di una canzone risuonano nell’aria. Qualcosa che mi ricorda il Van Morrison che più mi piace, quello con il retrogusto americano ma la malinconia irlandese sempre presente.

Continuo a sfogliare Cd, intanto ascolto.

Sono giorni speciali questi, sono felice, ho ritrovato mia figlia dopo quasi un mese di lontananza, mi mancava.

Fra due giorni torneremo in Italia, lei rimarrà qui.

I figli crescono prima o poi, bisogna farsene una ragione.

Il tema malinconico della canzone acuisce questo ultimo pensiero.

Apro Shazam, trovo il titolo del brano: “Setting Forth”, autore Glen Hansard (mai sentito, dopo scopro essere abbastanza famoso, anche qui su debaser).

Chiedo al negoziante dove posso trovare l’album.

Lo tengo in mano per un po’ prima di decidere, del resto ho sentito solo un brano e qualcosa del successivo (quest’ultimo mi ricorda James Taylor..)

Esco dal negozio e raggiungo mia moglie e mia figlia per procedere con il giro della città, ci penserò.

Dopo tre quarti d’ora la decisione è maturata, torno indietro, rientro nel negozio che intanto trasmette tutt’altro e ne esco con il cd in mano.

C’è stato un tempo in cui la musica, alcune canzoni in particolare, avevano la capacità di mettere il sigillo a brevi passaggi di tempo della mia vita, non necessariamente speciali, ma rese indimenticabili da queste colonne sonore di film di pochi minuti che giravano nell’aria in quei momenti, per essere poi proiettati solo per me nella mia memoria per sempre.

Un viaggio in macchina con mio padre arrivando a destinazione fra le curve delle montagne della Sila con "Abbracciala, abbracciali, abbracciati" di Battisti, di notte in pullman intorno a mezzanotte, tornando da una gita in Campania con "I’ll write a song for You" degli Earth Wind and Fire.

Ora mi capita più raramente.

L’ultima volta e’ stata in quel negozio di Cork.

Un piccolo normalissimo passaggio di tempo, un po’ felice e un po’ triste, reso indimenticabile anche da quella canzone.

Grazie Glen Hansard.

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