Alison Goldfrapp, chi era costei? La musa che danzava leggiadra nella notte sulle note di “Utopia” e “Lovely Head”, muovendosi tra le sognanti atmosfere di “Annabel” e “A&E”, o la sculettante diva glitterata di “Oh la la” e “Rocket”? Difficile a dirsi, perché probabilmente fino a poco tempo fa non lo avrebbero saputo nemmeno lei e il suo fido collaboratore Will Gregory, che da sempre vedono la loro anima elettronica divisa tra le pulsioni dance ed electro-clash di “Supernature” e quelle eteree dell’esordio “Felt Mountain” o dello splendido “Tales of Us”. Quest’anno però le cose potrebbero decisamente cambiare: per la prima volta nella loro carriera i Goldfrapp confezionano infatti un disco che non pende da una parte del loro spettro sonoro piuttosto che dall’altra, ma sembra unire quanto fatto dagli esordi in un unico contenitore.
E in effetti in “Silver Eye” si può trovare un po’ tutto quello che ha caratterizzato lo stile del duo britannico fino a ora: c’è il singolo dance-oriented ignorante, ma ben arrangiato, “Anymore”, che si candida a diventare la nuova “Oh la la” e che trova un suo ideale seguito nelle pulsazioni quasi daft-punkiane di “Systemagic”, brano di ottima fattura; non manca poi il solito gusto per arrangiamenti elettronici stratificati e splendidamente prodotti (e non a caso ci hanno messo la mano John Congleton e The Haxan Cloak), che qui si applicano bene non solo ai pezzi più pop come i sopracitati singoli, ma anche alle spettrali “Zodiac Black” e “Faux Suede Drifter”, così come nella sognante “Moon in Your Mouth”, ballata synth dall’incedere lento e sognante che, insieme alla conclusiva e oscura “Ocean”, formano un’accoppiata micidiale (trattasi dei pezzi migliori del lotto) e perfetta per chiudere in bellezza il disco.
Disco che peraltro soddisferà sicuramente i fan di lunga data del duo e forse ne attirerà di nuovi, magari soprattutto tra quelli che hanno sempre visto con un certo scetticismo le loro due identità musicali antitetiche e che ora potranno apprezzare il meglio di entrambe condensato in un unico album. Consigliatissimo!
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