Il navigatore indica 25 minuti a Étretat. Normandia. Campi sterminati di grano che scorrono dal finestrino. La voce di Grant-Lee che sussurra Buffalo Hearts. Una confidenza tra vecchi amici. Buffalo... Un richiamo alla terra ...Hearts.
Mi coinvolge. Stimola i miei sensi. Le pannocchie come onde ed entro in una dimensione innaturale. No. Naturale.
Il Gps si allinea agli stimoli esterni e ripropone 25 minuti alla meta.
Strade sterrate, curve e il mais che dallo specchietto retrovisore si muove, pulsa ritmicamente, al battito del cuore, al battito di Buffalo Hearts.
Macino chilometri senza un'idea. Solo spazio che si muove e canzoni di Grant-Lee che si susseguono come scia di mare.
Ad ogni cambio di corsia, passaggi a livello o riduzione della carreggiata, penso di avvicinarmi ma il Gps, ironico, si prende gioco di me.
Sempre i soliti 25 chilometri.
Credo sia trascorsa un'intera giornata. È un'ipotesi perché il cruscotto non dà segni di vita. Solo il navigatore è vivo. Respira. Io e lui. Noi e Buffalo Hearts.
Sono passate diverse ore dalla mia decisione di andare contro la proposta del Gps. Non ho idea del tempo ma Grant-Lee ha fatto parecchi giri completi nello stereo. E mi sento perso in mezzo ai campi di grano. Ho dimenticato persino in mio obiettivo. Io, sempre alla ricerca dell'oro ma con in mano solo pirite. L'oro degli stolti. Fools... gold...
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