"0000": un titolo astratto che lascia spazio a libere interpretazioni. "Disco della madonna" è quella un pò banale ma assolutamente calzante del sottoscritto; sperimentazione, artista eclettico e talento indiscutibile invece le basi che hanno permesso il concepire uno dei più grandi capolavori del decennio appena andato

E' uno stile molto atmosferico, delicato e al contempo rumoroso quello di Benny Boysen, producer tedesco tra i nomi di punta della nuova scena IDM; assorbendo le 'tendenze' del suono del duemila digitale, le nuove frontiere dell'elettronica sperimentale, ed evitando di riproporre quanto di già esistente, "Hecq" crea uno stile dal tocco personalissimo e originale, un tocco che è abilmente sospeso tra la musica concreta, quella industriale, la neoclassical, l'ambient e il glitch. Il risultato è incredibile. Le 'tendenze' assorbite sono sicuramente i secondi Autechre, dispiegando complessità ritmiche, micro-suoni chirurgici (che non lesinano talvolta di avvicinarsi alla lowercase o al Gas di turno), guasti minimal-digitali, cupi strati organici, tecnicismi mai fini a se stessi e grande astrazione ritmica, per un sound estatico, estraniante, disumano quanto affascinante. In altri casi si tratta invece dei connotati di certa idm americana o della power noise tedesca, quelli che menano con distorsioni e scenari post-apocalittici. "0000" però, a differenza di molti dischi di tale filone, non è mai ripetitivo, o scontato o ancora monodirezionale, sa anzi  percorrere svariati territori, risultando multiforme, compatto e scorrevole, malgrado si parli di un mattone di quasi due ore (se contiamo anche il secondo disco, affidato a vari remix altrui - di emergenti e non - che comunque, seppur validi - pur trattandosi di semplice manierismo - eviteremo di trattare). 

Un lavoro multiforme dicevamo.. oltre al sound espressionista, disturbante e convulso che Boysen propone per gran parte del lavoro, non è raro infatti imbattersi in tappeti ambientali degni del miglior Brian Eno (è il caso di "0011") o episodi radicali di pura rumoristica, malata e asettica (l'allucinogena "0007", la nervosa "0004", la sconvolgente "0014"), un pò sullo stile delle prime uscite Schematic. Di melodia vera e propria, rilegata com'è sul background spettrale, ce ne è ben poca, quando appare in modo chiaro e deciso ("0013", "0008") assume toni ora apocalittici ora classicheggianti, che sovrapposti ai notevoli ammassi rumoristici ci ricordano le fruttuose collaborazioni Tibet/Stapleton. Certo è che la scelta di piazzare tutta una traccia 'apparte' dietro quest'ultimi (traccia tetra e sinistra fatta di fondali dark-ambientali, droni catacombali e paranoici con un loro parallelo sviluppo e per l'appunto non dissimile dall'estetica di "Confield" degli Autechre) è sfruttata al massimo, persino meglio di come lo facevano i maestri inglesi a sentire le meraviglie di "0005", "0009" o "0003". Per il resto, "0000" è disco per quanti amino i viaggi mentali, un'opera che fornisce immagini evocative, un excursus per vuoti nero-cosmici contornati da lame metalliche, costruzioni geometriche, spigoli picassiani, vortici di grigiume e vapore post-industriale, lugubri spazi di depersonalizzazione senza nè suolo, nè cielo, nè aria. Un disco che non si pone limiti o paletti, e le tracce senza titolo ("0001".. "0002" e cosi via) altro non sono che un chiaro invito ad entrare nell'ottica multilaterale e aforme di questo lavoro, che è un po la stessa premessa che si poneva il grande "76.14" dei Global Communication, unico punto in comune con un disco di gran lunga più rilucente, più umano, più leggero. 

"0000" è lavoro visionario e cinematico, un album che - se preso in un contesto IDM - possiamo definire come l'esatto opposto dei primi Boards of Canada, laddove questi creavano scenari di nostalgia, gioia, infanzia, qui è l'inquietudine e il buio più morboso a dominare, forte di una lezione che si allontana decisamente dalle radici IDM, per avvicinarsi piuttosto all'industrial più astratta e sepolcrale, quella dei più grandi e criptici sperimentatori (Kranioklast, Coil, Zoviet France, Organum, Konstruktivist, Illusion of Safety, Premature Ejaculations per citare i più artisticamente vicini..) provate l'accoppiata "0015" "0017" per credere. Non sfigurerebbe affatto in qualche prestigioso Staalplaat.

Maestoso.

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