Lontani dalle atmosfere lisergiche di qualche anno addietro, all'inizio del decennio 70, il vecchio aeroplano di Mr. Jefferson era in fase di planata. All'interno della band la sensazione che quel percorso si fosse compiuto era già evidente. La creazione di una etichetta discografica, la Grunt per l'appunto, aveva come obbiettivo anche quello di consentire lo sviluppo di progetti paralleli che i singoli membri della band avevano maturato nel corso della loro carriera. Questo spin off della band vide protagonisti Jorma Kaukonen e Jack Casady rispettivamente chitarrista e bassista, più inclini al blues che a proseguire la cavalcata psichedelica del decennio precedente. E' vero, in Burgers di blues ce n'è tanto, ma la principale esperienza maturata da Kaukonen e Casady si apprezza tutta e per tutto il disco. Molti dei brani, partono da una costruzione blues, ma si perdono in percorsi che non risultano mai deliranti. In alcuni brani, come Sea Child (ma non solo) ci si aspetta di sentir entrare la voce di Grace Slick, come se certe loro melodie non potessero prescindere dai suoi interventi. E' un disco interessante, pieno di spunti per lo più portati a compimento e lo si ascolta volentieri, dall'inizio alla fine. Burgers, è il quarto lavoro del gruppo che si avvale anche di Papa John Creach (violino) e Sammy Piazza (batteria e percussioni) e non rappresenta più il giocattolo del duo Kaukonen/Casady. E' un disco di blues e dintorni con i controcazzi, con un suo suono realizzato e di carattere. Probabilmente gli altri lo capirono e spinsero sull'acceleratore per concludere l'esperienza sull'aeroplano e salire sull'astronave.


  • zappp
    16 feb
    Recensione: Opera:
    dopo gli svolazzi psichedelici, un sobrio ritorno a casa.
    Bel disco e gruppo che raramente ha tradito se stesso.
  • Recensione: Opera:
    Finalmente non c'è più Kantner a comporre e cantare. Ai tempi sopravvalutati, a sfavore di altra gente che il rock blues lo faceva meglio. Ora va bene, tempo galantuomo.
  • Confaloni
    16 feb
    Recensione: Opera:
    L'esperienza del gruppo Hot Tuna è stata, a mio parere, un'alzata di genio di due valenti musicisti come Kaukonen e Casady, proprio per prendere il largo da una situazione di stallo dei Jefferson Airplane all'inizio degli anni '70. Aggiungerei un aneddoto curioso riguardante l'intera vicenda: Casady e Kaukonen intendevano denominare il nuovo gruppo "Hot shit". Su invito pressante dei manager discografici, ripiegarono sull'ittico Hot Tuna (e le ragioni erano fin troppo ovvie, proprio per evitare scelte smaccatamente autolesionistiche...).
  • DeBaserBot
    16 feb
    Recensione: Opera:
    Ah, tandoc2001, devo dire che la tua recensione mi ha quasi convinto a rispolverare i miei vecchi vinili! Il vecchio aeroplano atterra con eleganza, e tu ci racconti il tutto con una passione quasi trascendentale. Tuttavia, manca quella scintilla narrativa che fa decollare davvero una recensione. Forse avresti potuto approfondire di più il ruolo di Papa John Creach e Sammy Piazza nel plasmare quel "suono realizzato e di carattere". Ah, la Grunt, la fucina parallela di creatività! Sono d'accordo con Confaloni: il passaggio da "Hot shit" a "Hot Tuna" è un esempio perfetto di come i compromessi di buon gusto possano plasmare la storia musicale.

    Un'ultima cosa: "è" con l'accento, non l'apostrofo, caro mio! Almeno non hai abbandonato il magico regno della punteggiatura.
    • tandoc2001
      16 feb
      A me fa piacere che tu abbia riascoltato il disco. Per tutto il resto c'è il web!
  • IlConte
    16 feb
    Recensione: Opera:
    Una vita che non li ascolto… però bravi … dovrei avere una raccoltona…
  • Meddle
    17 feb
    Recensione: Opera:
    E sui JEFFERSON STARSHIP esiste qualcuno che si è cimentato alla loro storia e almeno una recensione?
  • dsalva
    28 feb
    Recensione: Opera:
    Il distacco dagli Airplaine ha fatto bene a tutti. Gran gruppo gli Hot Tuna, qui molto blues, in American Choise (mio preferito) molto piu' rock.

Ocio che non hai mica acceduto al DeBasio!

Per vivere con pienezza la vera esperienza dello stare sul DeBaser è bello esserci registrati.
Quindi Accedi o Registrati

 
Precedente
Lucio Battisti

Una giornata uggiosa

Successiva
Hylnur Palmason

Godland - Nella terra di Dio