Continua, da parte dell’editore Hypnos, la riproposta della produzione del grande scrittore del fantastico europeo del ‘900 Jean Ray, indubbiamente uno degli ultimi esponenti della vera letteratura gotica. Il suo approccio inventivo, colto e delirante alla materia fantastica si è purtroppo in gran parte perso, con poche eccezioni – fa cui ricordo l’americana Shirley Jackson -, nell’horror moderno. Jean Ray fu un bizzarro personaggio, autore di autobiografie “immaginarie”, amante di Dickens, influenzato dalla penna incubica e dagli orrori marini di William Hope Hodgson, imbevuto di cultura gotica e nordica, come emerge leggendo le fosche ambientazioni londinesi presenti nel volume qui recensito I racconti del whisky (Les Contes du Whisky), volume importante in quanto rappresenta il suo primo libro pubblicato in Belgio nel 1925 che all’epoca gli garantì una certa fama a livello locale. Successivamente il libro venne ristampato dalla leggendaria casa editrice belga Marabout che contribuì in modo non indifferente alla fortuna di Jean Ray soprattutto in Belgio e Francia assieme alla rivista di fantascienza francese Fiction. La raccolta presenta quella che lo scrittore fiammingo riteneva in quel momento la sua produzione migliore: i tempi dei grandi affreschi mitologici del romanzo Malpertuis sembrano ancora lontani tuttavia il gusto per il bizzarro, per il “weird”, per il fantastico che irrompe e apre squarci nella realtà , per la delineazione di squallidi e meschini personaggi in balia di forze oscure e dimensioni sconosciute sono indicutibilmente sue caratteristiche tanto che tre delle storie qui presenti finirono poi nella mitica antologia 25 racconti neri e fantastici (Baldini & Castoldi – 1963 – oggi introvabile nel mercato italiano). Nelle storie qui presentate si possono notare alcuni riferimenti alla religione cattolica – retaggio del contesto in cui viveva – che dimostrano come la visione “filosofica” di Jean Ray fosse più tradizionale rispetto a quella di H.P.Lovecraft. Tuttavia il culto di HPL e Jean Ray per la narrativa di William Hope Hodgson avvicinerà, in alcuni racconti, le tematiche trattate dai due scrittori. Non tutte le storie de “I racconti del whisky” sono afferenti il fantastico ma in ogni caso il livello si mantiene sempre su livelli di eccellenza e si possono trovare alcume e vere proprie chicche del macabro come “Irish Whisky”, storia di una terribile vendetta in cui un meschino personaggio senza scrupoli – a seguito di un maledizione -si trasforma in un ragno (la suggestione mi ha ricordato “Il Ragno” di Hanns Heinz Ewers!). Notevoli anche “La finestra dei mostri”, in cui la realtà quotidiana si deforma e assume sembianze fantastiche e “Nelle paludi del Fenn”, racconto che descrive una creatura abominevole e il suo contatto con l’uomo. “Gli strani studi del dottori Pauknenschlager” tratta invece la tematica della quarta dimensione e mi ha ricordato alcune storie fantascientifiche di Clark Ashton Smith. Da ricordare poi “La notte di Camberwell” – dove in un quartiere desolato di Londra si aggirano orrori senza nome – e “Il guardiano del cimitero”, racconto capolavoro in cui la tematica del vampirismo è trattata in maniera esemplare e da manuale. Chiude il volume un’acuta e competente postfazione di Danilo Arona intitolata Gli spettrali carillons del mistero (versione aggiornata di un precedente articolo apparso su lla rivista cartacea Carmilla). I racconti del Whisky si può acquistare direttamente nel negozio online Hypnos o presso il Delostore.

I Racconti del Whisky
Racconti neri e fantastici. Vol. 2
Jean Ray
collana Biblioteca dell’Immaginario, Edizioni Hypnos, 2013
brossura, 278 pagine, €21.90
ISBN 9788896952108

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