E' solo Justin Broadrick in questo progetto post Godflesh; agosto 2004.
Premo il tasto "Play" ed Heart Ache invade il mio spazio-tempo.
"Scariche elettriche messe in atto, corde di chitarra stirate a dovere. Il secco rintocco di basso e batteria: è l'inizio del lungo viaggio. Un suono cupo che diventa più fitto, ficcante, ed il brano prende movimento; la circolarità di un suono che deve per forza ricollegarsi ai Godflesh. Come un ponte che unisce la nuova entità Jesu alla Macchina di Dio. Cadenzate ritmiche sospese a mezz'aria; Justin elabora un riff tra i migliori mai edificati nei suoi infiniti progetti in Musica. Pesantezza tracimante...d'improvviso, dal nulla il rilascio e tutto si quieta, si tranquillizza. I colori diventano tenui ed impalpabili; si entra in punta di piedi in un mondo nuovo. Sensazioni algide, di pacatezza interiore. Il rigido muro scompare; al suo posto una voce mistica, irreale. Mai sentito cantare così; dolcezza che si diffonde, luce che si irradia ovunque come il sole della copertina che cerca il suo spazio vitale tra oscure e bellicose nuvole.
Un sospiro profondo...è il mio.
Il suono cresce nuovamente di tono cercando la rinascita, cercando un proprio spazio a discapito della voce che viene messa in secondo piano. Ridiscende il silenzio, il volume si spegne; ancora note solari, eterne. Senza far rumore ci avviciniamo alla fine, all'attracco conclusivo, al termine del cammino durato venti minuti. Prossimi alla solenne estasi degli OM"
But really there's nothing
L'EP contiene anche Ruined della medesima durata. Ma per oggi questo è tutto.
Diabolos Rising 666
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