Le fisionomie dei grattacieli si ripetono all'infinito nella città che non dorme mai, oscurando le sagome veloci e distratte che si muovono nel reticolare cittadino. I taxi da quassù sembrano tante lucciole gialle e zufolanti, con i loro carichi umani di speranze e disillusioni; ognuno con le proprie storie da confidare ad un perfetto sconosciuto che muove meccanicamente le braccia sul volante logorato dal caldo, dal freddo, dai chilomenti che separano dalla pensione. Stanotte il cursore è bollente e ruota avidamente da sinistra a destra, da destra a sinistra, alla ricerca del brano che accarezzi l'anima.

[89.3 FM] zzzzzzzzzzffffffrrrrrrrrr zzzzzzz... [91.7 FM]... il crepuscolo è vicino e migliaia di nightflyers dal Queens a Staten Island entrano nelle abitazioni, negli uffici prossimi alla chiusura, sorvolano i grandi spazi verdi del Central Park, attraverso le vite degli homeless distesi sotto la fradicia pensilina della Woodside Railway Station fino alla lussuosissima hall pentastellata del St. Regis, civico 2 della East 55th Street, a due passi dalla Fifth Avenue. Joe ha perso lo sguardo nelle fosforescenze delle insegne a neon, giù in strada. Si rianima, abbandona la finestra e lo scotch con ghiaccio sul davanzale e si dirige al pianoforte.Si mette comodo, pigia le sapienti dita sui tasti ed inizia la magia. I mille volti di New York si materializzano, pigmentati dalle note che si inseguono e rincorrono tra i fumi dei bistrot.

"We are young but getting old before our time
We'll leave the tv and the radio behind
Don't you wonder what we'll find steppin' out tonight"

Stanotte usciamo per dare un senso al nostro tempo, per sentirci ancora quel che un giorno non saremo più. Abbiamo ancora il diritto di sognare, il dovere di evadere. Una piroetta ed il grembiule della bionda cameriera diventa un paillettato abito da sera, la stanza d'albergo una sala da ballo d'altri tempi. E Tolfree è come le stelle, anche se non si vede c'è sempre, con il suo regolare giro di basso e le cicliche traiettorie sempre uguali e diverse. Joe canta il riscatto della vita e lo fa con stile, come una calda brezza che squarcia l'oscurità nel cielo della "grande mela".

"Me babe, steppin' out
Into the night, into the light
You babe, steppin' out
Into the night, into the light"

Passa l'ultimo bottone nell'asola, annoda la cravatta e scende giù in strada. Ricorda lo scotch lasciato sul davanzale e desiste. La notte è dolce a New York, brilla di mille luci e le porte del giorno sono ancora dall'altra parte del mondo. Si perde nuovamente con lo sguardo nei colori ammiccanti che indicano un night club. Imbocca la porta e svanisce dietro di essa , dentro un altro bicchiere, sul fondo di un altro scotch.

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