Prima o poi dovevano incontrarsi John Zorn ed i Napalm Death; ed il "fattaccio" avviene nell'autunno del 1990 con questo brevissimo lavoro a livello di minutaggio. Una destabilizzazione musicale e mentale.

Reduci rispettivamente da "Torture Garden" con i Naked City il primo e da "Harmony Corruption" i padrini del Grindcore. Si conoscono e rispettano da tempo, avendo come comune denominatore la medesima casa discografica: "Earache Records" sinonimo di intransigenza uditiva oltre ogni limite.

"Osaka Bondage" (...AZZ...) è il titolo del minuto che apre il frastuono; John si fa accompagnare da una squadra di musicisti si prim'ordine: Bill Frisell alla chitarra, Wayne Horvitz alle tastiere, Fred Frith al basso, Joey Baron alla batteria e Yamatsuka Eye alla voce (assassina). Urla incontrollate, inserti di chitarra dal sapore Jazz - Swing. Il sax Fusion, o fuso fate voi, di John che getta benzina sul fuoco. Oltre il Grind, oltre ogni catolagazione; senza schemi. Dissacranti ed eretici; in assolutà libertà interpretativa. Dei geni totali.

Non sono da meno i Napalm, impegnati nella prima vera e propria svolta della loro carriera musicale. Si lasciano alle spalle il Grindcore dei primi due lavori e si spostano in Florida per le registrazioni del disco dal quale è tratto il brano "Malicious Intent". In quegli anni la lo Stato Americano è la patria del nascente movimento Death Metal e gli inglesi "sposano" questa sordida entità musicale. Tre minuti serrati con un suono delle chitarre compresso, schiacciante; nella parte centrale del brano rallentano la furente corsa inglobando tempistiche esecutive ancora più malsane ed opprimenti. Si rimettono infine a pestar giù durissimo nell'ultimo minuto del brano, guidati dal growl inferocito di Mark "Barney" Greenway, diventato da pochi mesi la voce del combo inglese.

C'è un terzo brano di John Zorn; ancora un minuto da tregenda. "Shang Kuan Ling-Feng" è il suo titolo.

Dedicata a quei tre marpioni che recano il nome di Pinhead, Lector ed Il Conte. Beccatevi questa ordunque zozzoni!!

Ora vado a nanna che è meglio.

Ad Maiora.

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