Bergen, Norvegia. Due ragazzi. La casa di legno dipinto di bianco dei genitori di Erlend. Una grande finestra che dà sull'acqua incredibilmente ferma del fiordo. Se c'è il sole l'acqua è blu: se è nuvoloso, cosa molto più probabile, è nera, bellissima. I due siedono alla finestra, sorseggiano tè, suonano le chitarre (corde metalliche per Erlend, nylon per Eirik), cantano di amori difficili e di esistenza.
Il "New Acoustic", tanto per usare l'etichetta del NME, eccolo qui. "Quiet Is The New Loud" è un disco molto bello, molto "quiet", molto ispirato, anche.
Chitarra e voce. Rare apparizioni di violoncello, tromba, percussioni e piano, qua e là. Cercarne i riferimenti storici è sin troppo facile, anche perché non fanno certo nulla di nuovo, né ci provano: Simon & Garfunkel e Nick Drake, lo scrivono tutti, ed è assolutamente ovvio.
A trent'anni di distanza il loro sound è più pulito, i loro testi – belli – sono un po' meno dispera(n)ti, i loro fans non hanno più bisogno di scappare di casa per vederli dal vivo (e certo non ne tireranno su 500.000 al Central Park).
"Things seem so much better when / they're not a part of your close surroundings. / Like words in a letter sent, / amplified by the distance."
[NdR: Erlend Øye è uscito con "Unrest"]
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