Kraftwerk ergo “How To Build Your Own Automaton”.

Cap. V: Altera a vana profezia.

Un abisso.

Un abisso di spazio colmato tramite radiazioni elettromagnetiche.

Un abisso di tempo colmato tramite l’ascolto di suoni registrati.

Suoni registrati che indicano un futuro soltanto immaginato, che né mai fu né mai sarà.

Un futuro mai stato che è per noi ormai inattingibile passato.

Un abisso di tempo e spazio.

Un silenzio.

Dal silenzio alla totale immersione.

Ripetizione d’un segnale; recaptazione interna.

Recaptazione cosmica: pulsari e quasari.

Emissioni irradianti dalla sempiterna rotazione attorno ad un asse.

Eternità — circolarità — ripetizione.

Pattern di un tempo senza tempo.

Le dinamiche della propagazione: inversione dei poli magnetici, rapporto di proporzionalità inversa tra lunghezza d’onda e frequenza.

Tutto questo, in una radio in due dimensioni: immagine tangibile e trompe-l’œil.

Detto altrimenti:

La fredda morte d’un futuro che mai sarà.

L’altera e vana profezia di chi ha cantato un tempo privo di tempo.

La fascinazione, retrò (per noi), futuristica (per loro), dell’immaginare un futuro privo di futuro.

CAP.6: https://www.debaser.it/kraftwerk/trans-europe-express/recensione-123asterisco

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