Quando la passione per la musica non si interrompe tra difficoltà e brutti eventi, significa che siamo di fronte a un Artista di talento. Kottke è certo uno di questi. Infatti, nonostante durante il servizio di leva in Marina il suo udito viene danneggiato in modo grave, e nei primi anni '80 si procura una tendinite, prosegue imperterrito la sua ricerca musicale. DeB & Guitar (Vol 1.4).

La chitarra acustica a sei e soprattutto a dodici corde, è uno strumento affascinante. Con le sue ricche armonie è in grado di donare all'ascoltatore profonde e indimenticabili emozioni. Kottke è tra i più scrupolosi musicisti nello sterminato panorama chitarristico. I suoi virtuosismi sono caratterizzati da una tecnica personale e da una velocità fuori dall'ordinario. Ma è la sensibilità del suo tocco che lo fa risultare così apprezzabile all'ascolto. In realtà Il primo strumento con cui ha iniziato a suonare è stato il trombone, e solo in seguito si è dedicato alla chitarra. Anche se si ravvisano lievi influenze di J. Fahey, Kottke possiede uno stile singolare per via di sonorità più incisive e poderose quasi percussive, che ispireranno chitarristi di spessore come M. Hedges. Negli anni '70 pubblicherà il magistrale "6 & 12 string guitar" (Takoma) e lo stupefacente live "My feet are smiling". A

d un periodo assai creativo come quello degli anni '70, si contrappone quello meno lucido degli '80. Gli anni '90 lo riporteranno ad una ritrovata vitalità compositiva. Ne sono un esempio questi due dischi contenuti in un solo CD (circa 71 minuti). Entrambe le opere sono di notevole spessore musicale. I suoi brani sono pervasi da un 'humor' inconsueto e da un tono profondo, sottile, garbato ed elegante nello stesso tempo, difficile da imitare. La sua voce baritonale, confidenziale e scherzosa, pur non essendo dotata di un'ampia estensione vocale, resta sempre gradevole perchè in grado di stimolare la sensibilità dell'ascoltatore. "Great big Boy" (1991) è stato il primo album a proporre tutti brani cantati. Tra i pezzi più pregevoli vorrei citare: "Running Up The Stairs", "Driver", "Great Big Boy" con un suggestivo flauto, entrambi pervasi da una velata malinconia, mentre "Big Mob On The Hill" per il suo tono scanzonato. "Peculiaroso" (1994, prodotto da Rickie L. Jones), si discosta dal precedente in quanto vi è una netta predominanza di brani strumentali. Inoltre compaiono ospiti del calibro di Dean Parks (electric guitar), Van Dyke Parks (Accordion) e R. L. Jones (Harmonies). Mi sono entrati subito nel cuore "Poor Boy", dove tra l'altro Kottke si cimenta con la chitarra acustica slide, "Wonderland By Night", e il piccolo capolavoro "World Made to Order". Il booklet essenziale contiene esaurienti note sul musicista. Per quanto riguarda le copertine, mentre quella di "Great Big Boy", è mediocre, quella di "Peculiaroso" è surreale.

Si tratta in definitiva di due eccellenti dischi carichi di atmosfere sognanti, riflessive ed intime. Se dovessi effettuare una scelta tra i due album, propenderei per il secondo. Qui l'essenza e lo spirito del chitarrista sono espressi al meglio, con un risultato più elaborato e ricercato nella composizione. Saluti peculiarosi ©.

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