Bassa e profonda, la voce è quella di uno sciupafemmine oracolare impegnato in un corpo a corpo col mistero.

Con quel filino d'ansia che impedisce di starsene tranquilli, che ci son libri da scrivere, donne da amare...e la misura perfetta da trovare, qualcosa di in sé concluso, ma che al tempo stesso ecceda..

Provate a concentrarvi su ciò che è perfetto in sé, un fiore, ad esempio, oppure quella nuvola che sembra scherzare, sorridere...

Provate....

Provate a pensar di poter dir parole che abbiano quell'immediatezza, quella verità improvvisa...si, lo so è un delirio da poeti...ma è proprio questa la perfetta misura...

Trovar parole che escano bene dalla bocca e che siano musica anche senza musica...

Oh, vi prego, fate un piccolo esperimento, mettetevi a cantarla, “Sisters of mercy” e vedrete che se anche la vostra voce non è quella di Leonard Cohen, le parole usciranno bene anche a voi.

L'avete fatto? Vi siete resi conto?

E' una cosa da niente, ma anche una specie di miracolo, che la a poesia a volte è un fastidioso rospo in gola e quel fluire si inceppa.

Ma nelle migliori canzoni del nostro non si inceppa mai...

Come diceva quel tizio francese? “Senza niente che pesi o posi”...ecco si, esatto. Ma voglio che sappiate che non è facile. Che la perfetta misura non è anestesia, paralisi emozionale, aridità di perfezione. Ma tensione nella bellezza, increspatura...

Ecco, io Cohen l'ho conosciuto con questo disco che, anche se è un'antologia, è uno dei miei dischi del cuore...

Ogni brano è un capolavoro assoluto e l'armonia tra voce e musica non è di questo mondo...

Niente track by track...

Isolo solo due momenti, “Bird on the wire” e “Sisters of Mercy”. E lo faccio per le parole. E per quell'armonia. E per quel qualcosa che eccede.

Le parole:

“Come un uccello sul filo, come un ubriaco nel coro di mezzanotte , ho provato, a modo mio, di essere libero” (“Bird on the wire”)

“Bene, son stato dove te ne stai appeso e credo di sapere come ti hanno inchiodato, quando non ti senti benedetto la tua stessa solitudine suggerisce che hai peccato” (“Sisters of mercy”)

Ecco, non starò a spiegare il perché di queste parole (perché queste e non altre, voglio dire)...allungherei il brodo e non è il caso.

Dirò solo che ascoltando Cohen, ognuno di noi trova pane per i suoi denti.

L'armonia:

“Bird on the wire” è una specie di blues da camera definitivo...

“Sisters of mercy” è un'acustica che insiste ed entra nel luna park dell'anima...

Riguardo invece a "quel qualcosa che eccede" credo di aver già detto abbastanza...

Aloha...

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