Cercando qualcuno o seguendo qualcosa sono sorpreso dalla notte.

Dei gradini, la piazza deserta e la luna… nient’altro.

Torpori elettronici e fosche bizzarrie ritmiche languono in un fuligginoso spleen metropolitano in cui i dormiveglia del Brian Eno di “Music for Films” vengono agitati da Neu! imbottiti di piume.

Amari accordi di pianoforte corrono come un fregio di tenebra sui muri della città addormentata e improvvise marezzature chitarristiche fendono la nebbia di pensieri tronchi.

Gente che dorme, il porfido incrinato e la luna… nient’altro.

Il soffio di incerte melodie bisbiglia segreti ai vapori notturni mentre sorde linee di basso riverberano nel sound e gelano il sangue come rintocchi di una campana a morto.

Come un “Libro delle Ore” laico che sondi le impercettibili sfumature dell’animo e consoli le nostre solitudini, come se le delicate liturgie e le tremanti confessioni di Paul Verlaine fossero rivolte a noi, a noi tutti.

I mesi, gli anni e la luna… nient’altro.

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