Se vi chiedono un particolare per descrivere il rallocj del DeBaser fategli sentire questa canzone: probabilmente la conosceranno già, perché chi è quel pazzo che non ha mai ascoltato, o anche solo sentito per caso in radio, Amarsi Un Po' di Lucio Battisti, un brano uscito nel 1977 e che non sembra mai invecchiare?

Amarsi un po' è la cotta che tutti noi sperimentiamo prima o poi nella vita: quella ingenua, semplice, verso la persona con cui incrociamo lo sguardo passeggiando per i vialoni o il centro storico della nostra città. Oppure in viaggio, da qualche parte lontano da qua. Quella che non è impegno, non è dedizione, ma è innamoramento: l'atto più facile del mondo.

Il "problema" sussiste quando l'amore si trasforma in qualcosa di più grande, diventa affetto, diventa volersi bene reciprocamente, si fa vincolo e vicolo da cui si decide consapevolmente di non uscire più.

La canzone gioca, nel testo, tutta su questo dualismo. La cotta del momento, del carpe diem, contrapposta a quella di un rapporto stabile, dove le sensazioni quasi adolescenziali devono fare i conti con la realtà. Innamorarsi è facile; volersi bene, partecipare, invece, è difficile addirittura come volare.

La musica è l'apice del groove: un giro di basso immortale, percussioni che scandiscono il ritmo annientando qualsiasi tipo di mielosità. Un pezzo d'ascolto, nel senso che ti spinge a concentrarti nell'ascolto sincero e attento di ogni suono, di ogni strumento.

C'è davvero poco da dire: la mia canzone italiana preferita, quella che non passa mai, quella che da più di vent'anni riscalda sempre alla stessa maniera il mio cuore.

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