Allora, ricominciamo da qua a scrivere. "Viaggi organizzati", uscito nel lontano 1984 e che, detto da uno che non è ancora un uomo maturissimo, sembra un disco uscito pochi anni fa. E che disco! Non è assolutamente normale che nel 1984 uno sforni un disco che non è invecchiato a 35 anni dalla sua uscita (forse ci sono riusciti solo Battiato con lavori tipo Gommalacca e Battisti coi suoi 5 colossoni bianchi). Ma cosa fa di questo disco un lavoro resistito nel tempo?

La musica: il lato musicale nel disco è molto particolare e molto strutturato. Si prenda ad esempio "Tutta la vita": effetti synth-pop mischiati a dei fiati caraibici formano una spirale di suoni da cui è difficile uscirne. Tra i pezzi dell'album quello con la struttura ritmica più complicata sono il finto tango di "Toro" e il funk sofisticato di "Washington", forse il pezzo capolavoro dell'album. Ma tutti i pezzi hanno bisogno di un ascolto attento, perchè dietro ci sono delle linee melodiche che a un ascolto distratto non vengono fuori.

I testi: anche i testi hanno il loro peso nel lavoro. Tra le otto canzoni spicca il testo della finale "Tu come eri" in cui Dalla ha visto lungo, ma tanto lungo: ha già visto le coppie chiuse in casa che non si parlano più, ormai circondate dalla tecnologia. E il resto non è da meno: un astronauta torna da sua moglie per natale ("Stornello"), un toro tenta di entrare in discoteca ("Toro"), uno schianto aereo tra un pilota inglese e uno giapponese ("Washington"), un bel sorriso mongolo come l'uscio di un cesso pubblico ("60.000.000 milioni di anni fa") e discorsi sulla libertà (la bellissima "Viaggi organizzati")

Ora la domanda è una: com'è che questo disco, che ha venduto non poche copie, è dimenticato e a volte odiato da una fetta larghissima di pubblico? E' un album che ha previsto tutto ciò che è il mondo oggi, anche musicalmente il disco era avanti, anzi è avanti anche alla musica di ora, quindi perchè? Perchè?! Forse perchè oscurato da ciò che Dalla aveva prodotto negli anni precedenti (che comunque è tantissima roba)? Che questo disco sia d'esempio a tutta la musica italiana, a quella che è e a quella che sarà: abbiate fantasia, non lasciatevi condizionare dal volere del pubblico, solo così si formeranno degli album che saranno sempre al passo coi tempi. E non importa se il successo tarderà ad arrivare, sarà sempre qualcosa che dura e che (magari) stupirà qualcuno.

Non ho nient'altro da dire: MUSICA ITALIANA, ECCO DA DOVE RIPARTIRE

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