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Repetita iuvant.

Scialle nero - come leggere tanti articoli di cronaca di un giornale in prosa Pirandelliana.

«Scialle Nero» (1900): due ragazzi, entrambi orfani, vengono accuditi dalla sorella maggiore di uno dei due. Il fratello di questa diventa avvocato, l’amico diventa medico. Lasciate da parte le ambizioni artistiche per paura delle voci in quell’ambiente troppo provinciale, rifiutati i numerosi pretendenti e ormai quarantenne, lei si ritrova senza più uno scopo nella vita. Quando inizia il racconto, il fratello si dice preoccupato per le condizioni di salute di questa virtuosa sorella. Con l’amico, vanno a casa sua, ma lei ormai si rifiuta di parlare con chiunque; tuttavia, sotto pressione, chiede aiuto al dottore per farla finita...

Le cose stavano così. Poco prima lei aveva deciso di trasferirsi in campagna, dove aveva trovato per vicini degli agricoltori arricchiti, il figlio dei quali stentava negli studi verso cui non aveva alcuna predisposizione.

Com’è, come non è, lei decide di aiutare il ragazzo, lui si innamora di lei, lei lo allontana, ma un pianoforte che suona lo richiama da lei e in un angolo buio lui la violenta.

Che ne sarà di lei?

Come finirà la storia tra la colta quarantenne violata e il rude violentatore?

Quanti sono gli uomini e le donne beffati dalla sorte? Son tutti qui, o meglio, fuor di iperbole, qui ne abbiamo un vasto campionario.

Ah, le novelle, le novelle…

Nel ventunesimo secolo, i lettori e le lettrici di prosa creativa non possono affidare che alla lettura di romanzi l’incontro con i più ambiziosi e celebrati scrittori contemporanei. Troppi secoli di egemonia romanzesca hanno portato a questo, tanto che si potrebbe dire che il romanzo possa essere incoronato il genere letterario dell'età moderna..

Troppe difficoltà, troppe crisi è riuscito a superare nella sua storie per poter ancora mettere avere dei dubbi sul suo fondamentale ruolo…

...troppi capolavori ne hanno ribaltato le caratteristiche dalle fondamenta, così che potesse diventare un genere tanto mutevole da adeguarsi ai cambiamenti della società: da Cervantes a Flaubert, da Tolstoji a Dostoevskji, da Kafka a Proust…

troppi illustri predecessori sono stati ritrovati nelle letterature antiche…

Non è sempre stato così, soprattutto in Italia.

Novelle, novelle e ancora novelle. Raccolte e organizzate in mille modi diversi, esse offrivano un quadro polifonico della realtà. Figlie della letteratura orale, venivano lette ad alta voce, non privatamente come i nostri romanzi tascabili…

... accoglievano di tutto e, se avevano anche il compito di ammaestramento e di monito per l’ascoltatore, il mezzo con cui lo perseguivano era il diletto. E il diletto da mezzo si trasformava in obiettivo. Ricordate le risate e le lacrime con cui i dieci ragazzi di Boccaccio le accoglievano?

...e ancora: quante novelle “rubarono” Shakespeare e compagni per dilettare l’emergente società inglesi?

Ecco di tutto questo Pirandello si occupò in prima persona: scrisse novelle per tutta una vita, affrontò il romanzo come richiesto dall’epoca e tradusse le suddette novelle in opere teatrali: da Pensaci, Giacomino! a La patente, da L’altro figlio fino alla la Sagra del Signore della Nave.

Lo scialle nero è la prima raccolta delle Novelle per una anno, datata 1922.

Il progetto era ambizioso, iniziare a raccogliere quelle che sarebbero dovute essere trecentosessantacinque novelle, una per ogni giorno dell’anno, ognuna che raccontasse un caso, a suo modo, notevole. Raccontate alla Pirandello, s’intende. Ed ecco le prime:

In «Prima notte», in un paesello una vedova cresce, sacrificando tutta se stessa, l’unica figlia. Aveva perso rispettivamente il padre e il marito, lavoratore portuale, in un incidente nel quale morirono lui e svariati colleghi. Tuttavia, quando con la mamma giunse nel luogo del misfatto, qualcuno si rese conto che la giovane non piangeva davanti al corpo del padre, bensì… Giunta in età da marito, ci si accordò con un anziano vedovo, becchino al cimitero.

Pianti, lacrime, disperazione e isterismi conquistarono l’animo della ragazza .

Arrivò il giorno, poi la notte delle nozze… su richiesta della sposa, ella accompagnò lui nel giro di perlustrazione. E uno davanti a una tomba, l’altra davanti a un’altra tomba si fermarono a piangere e a parlare con chi più non c’era…

Notevole!

Poi, Ne «il “fumo”», si racconta di un proprietario di una solfara, poi proprietario terriero, caduto in rovina due volte. Ne «Il tabernacolo», «Difesa del Mèola», «I fortunati», «Visto che non piove…», in onore della tradizione, si vedono in azione personaggi di chiesa. Ai "fortunati" in particolare uno di questi riserverà uno scherzo crudele.

Altri casi e situazioni simili si trovano così, dis-organizzati, in questa raccolta, in cui passeggeri delle più diverse estrazioni lottano per liberare se stessi dalla trappola in cui son precipitati sin da quando sono nati.

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