Hellnation
Negli ultimi anni avevo cominciato ad acquistare dischi su siti di e-commerce, sempre più spesso in formato mp3, per ragioni di spazio ma anche perché più economici.
I negozi di dischi li frequentavo raramente: per dire, nel 2017 ci sono entrato quattro volte, in media fanno una volta ogni tre mesi.
Sempre Hellnation, sulla via Nomentana a Roma.
Hellnation aprì i battenti all’inizio degli anni ’90, prima si chiamava Banda Bonnot, ci andavo molto spesso perché vendeva dischi favolosi e stava a due passi dall’università che frequentavo, compravo qualcosa o semplicemente passavo il tempo a smanettare tra i vinili e sentire ottima musica.
Pochi minuti fa sono entrato nella mia pagina Facebook e ho trovato una notifica da Hellnation: un post dove il titolare annuncia la chiusura del negozio, il 31 dicembre scorso.
Mi dispiace molto più di quando chiuse i battenti Disfunzioni Musicali, forse perché mi è venuto il dubbio, o forse è una certezza, di aver contribuito nel mio piccolo alla chiusura di Hellnation.
Ora come ora, penso che smetterò di comprare musica “immateriale”.