Titolo libero
Qualche riga, solo qualche riga di getto…
Non prendetemi per freddo o distaccato perché sarebbe il colmo. L’eccessiva emotività e sensibilità mi hanno devastato la vita nel bene e, soprattutto, nel male. Un caso da studiare, in pratica.
Premesso ciò, faccio da sempre fatica a capire le reazioni drammatiche dopo la morte di qualcuno. Intendiamoci, ognuno reagisce come cavolo vuole e desidera anche perché il modo non è certo programmato.
Probabilmente la reazione che abbiamo è in relazione al rapporto che “viviamo” con la Nobil Morte.
Essendo, Ella, l’unico evento certo della nostra vita, non mi sorprende mai oltremodo neppure quando avviene in giovane età o per situazioni oggettivamente sfortunate.
Ho sempre pensato che ognuno abbia un suggestivo destino segnato sia per l’esistenza che conduce come per la morte che avrà. Considerando, inoltre, che se si “decide” di condurre un certo tipo di vita terrena è molto più facile non morire centenario in uno ospizio ma molto prima e, spesso, in modo comunemente definito “tragico”.
La morte, spesso non sempre, è proporzionale all’esistenza che abbiamo condotto … e mi sembra anche giusto.
Passare una vita in cui il massimo della trasgressione sono due medie con la pizza settimanale dopo il calcetto oppure devastandosi quotidianamente con una vita intensa e al limite può, anzi dovrebbe, fare la differenza. Ho vissuto per parecchi anni al limite e una esistenza nel suo complesso abbastanza eccessiva e sai benissimo che quel tipo di vita non è certo salutare per vivere a lungo. Anzi penso che per chi conduce questo tipo di vita denoti proprio un rapporto molto difficile col diventare anziano, con il saper "vivere" la vecchiaia. Questo ad esempio a me fa paura.
Il mio dramma personale non è verso la morte ma verso la sofferenza. Il mio cuore si riempie di tristezza e dolore quando apprendo che una persona da mesi o anni soffre tantissimo e continua questa “esistenza” in modo straziante e tormentato.
Il mio saluto quindi va a chiunque abbia intrapreso un nuovo viaggio, dopo una vita terrena intensa e complicata, e che questo possa essere gioioso e sereno.
Nel caso del Mark e di tutti gli altri poi è ancora più “facile” perché hanno lasciato la loro musica.
Tutto ciò che ho scritto non vale per i figli, savansadir.