Dopo aver vinto il premio bancarella 2023 con l’interessante romanzo noir “Il Re della Memoria”, Massimo Cotto torna con quello che a detta sua sarà l’ultimo di tanti libri dedicati al rock: “Il Rock di padre in figli*”.
Giornalista, scrittore, disc jockey (nota voce di Virgin Radio) e dal 2021 Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, Cotto ha scritto ben settantatré libri, tra i quali troviamo le biografie ufficiali di Luciano Ligabue, Pierò Pelù, Francesco Guccini, Ivano Fossati, Nomadi e Leonard Cohen, tra gli altri. È autore anche di libri intervista con personaggi di spicco dello spettacolo e della cultura ed è stato curatore della “Enciclopedia del Blues e della Musica nera”.
Come detto, ha dedicato al rock, oltre a quest’ultima pubblicazione, diversi titoli, tra i quali, recentemente,“Decamerock”, “Rock Bazar” (portati entrambi anche a teatro) e “Rock is the answer”.
“Il Rock di padre in figli*” è un libro che trasuda passione e devozione verso un genere musicale che, partendo dal blues, ha trovato una sua massiccia identità ed è diventato cultura.
In questo lungo monologo suddiviso in venticinque capitoli (capiremo anche perché proprio venticinque, nulla è lasciato al caso), Massimo Cotto si rivolge ad un preciso interlocutore, suo figlio Francesco Danilo, oggi adolescente. Sembra superfluo sottolineare quanto l’incontro tra quella che è la passione di una vita e l’amore verso il figlio, spicchi in ogni capoverso. L’autore non vuole imporre alcunché al giovane adepto ma lo prende per mano durante un viaggio fatto di aneddoti, curiosità ed avvenimenti consegnati da tempo alla storia. Ci sono tutte le stranezze ma anche i gesti stoici delle figure più iconiche del rock. Le loro debolezze e le loro follie ma anche le loro più grandi conquiste, generate dalla buona volontà ma anche dall’inevitabile percorso tracciato dal destino. Dai Rolling Stones e Beatles, con la loro finta rivalità, voluta più che altro dai cultori del rock, evidentemente bisognosi di perdersi nel perenne confronto e nella competizione, ai Doors di Jim Morrison. Passando per Janice Joplin, Brian Jones, Jimi Hendrix, per portare all’attenzione del lettore il “Club dei 27” e la tragica e prematura fine di menti e voci geniali del rock.
E poi Lynyrd Skynyrd (nonché il perché del loro nome), Pink Floyd, Fleetwood Mac, Led Zeppelin, Van Halen, fino ai più recenti anni Novanta con i Nirvana e i Queen. Si racconta la storia del punk e degli interpreti della prima ondata, per arrivare alla voglia di una nuova identità di genere portata da band californiane come i Green Day. Divorando ogni pagina si impara e si ricorda, ci si emoziona e si celebra qualcosa che si è vissuto in prima persona. Perché da qualche parte in questo libro ogni amante del rock troverà qualcosa di suo, narrato con maestria da chi l’ha vissuto a contatto con i protagonisti.
Perché Massimo Cotto ha viaggiato e l’ha fatto parecchio, per conoscere ed intervistare chi ha dato voce e note al rock degli ultimi quarant’anni. E allora non mancano storie originali, divertenti ed anche sbalorditive, che il più delle volte portano a galla le fragilità e le pesanti dipendenze di chi è ed è stato genio e sregolatezza. Elementi imprescindibili per il rock, tratti caratteristici che gli danno quella ruvidità che, se non ci fosse, ne tradirebbe il fascino.
Allora ci chiediamo quanto possa essere stato emozionante cenare con Eric Clapton, chiacchierare con Bruce Springsteen oppure gestire le risposte ondivaghe di Morrissey. E capiamo quanto sia fortunato Francesco e quanto forse non sia ancora del tutto cosciente di cosa il padre abbia fatto nel suo lungo cammino rock, racchiuso per intero in questo racconto travestito da dedica. Da genitori, pensiamo tutti quanto sarebbe bello che i nostri figli seguissero le nostre orme o facessero proprie le nostre più grandi passioni, dando loro continuità ed eco. Ma sappiamo benissimo che è nostro diritto raccontare queste passioni ma è altrettanto nostro preciso dovere lasciare ai nostri eredi la possibilità di scegliere la propria strada in autonomia.Sempre fornendo buoni consigli. Sempre con il giusto sottofondo musicale. Possibilmente rock.
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