Adoro la Thrill Jockey Records di Chicago, Illinois. Nessuna altra etichetta discografica al mondo secondo me è in questo momento veramente sul pezzo relativamente quello che succede in questo momento nel mondo e specialmente negli Stati Uniti e in occidente. Si tratta di qualche cosa che ovviamente puoi facilmente considerare ascoltando i loro dischi: in una variegata gamma di generi e con un roster di musicisti a disposizione dotati di grande inventiva e peraltro tra i nomi più conosciuti nel panorama musicale americano, le loro proposte sono sempre brillanti. C'è sempre un grande concetto, una qualche idea, in ogni singolo disco e anche se non tutti questi saranno poi nel tempo degni di nota e anche se non tutti questi alla fine dell'anno potrebbero rientrare in una vostra classifica, ognuno di questi dischi merita di essere ascoltato, c'è sempre qualche cosa da imparare e non solo per quello che riguarda l'aspetto prettamente musicale
Naturalmente se parliamo di Matmos, cioè del progetto di M.C. (Martin) Schmidt e Drew Daniel, parliamo di uno dei più importanti nomi nel panorama della musica sperimentale elettronica. Del resto saranno oramai oltre vent'anni che sono in circolazione e nel corso di questi hanno rilasciato un sacco di dischi e fatto più di una qualche collaborazione importante.
A proposito di sperimentazione, manco a dirlo, questa non manca neppure in questo loro ultimo lavoro, intitolato 'Ultimate Care II' e uscito lo scorso 19 febbraio su Thrill Jockey. Anche questa volta il duo prende parte a una collaborazione, ma questa volta le cose sono diverse, perché il loro partner in questa avventura musicale è molto speciale: è una lavatrice! Esatto, avete letto bene. Registrato nel loro studio casalingo a Baltimora, il disco è totalmente costruito su suoni generati da una lavatrice Whirlpoo modello Ultimate Care II.
Il contenuto di questo esperimento futurista è una lunga session di circa quaranta minuti e nella quale, aiutati da altri musicisti e amici tra cui Dan Deacon, Max Eilbacher e Sam Haberman degli Horse Lords, Jason Willett degli Half Japanese e Duncan Moore (Needle Gun, il duo suona letteralmente la lavatrice come se fosse una batteria e allo stesso tempo una specie di sintetizzatore. Dopodiché, dopo la fase di registrazione, è seguito un lavoro in studio e nel quale hanno lavorato cercando di dare una forma compiuta al materiale registrato.
Se non indimenticabile, il risultato è quantomeno interessante. Sopra quello che potremmo definire il tappeto di una ritmica dub da 'guerrilla', il duo mostra tutte le proprie capacità nel districarsi nei diversi generi della musica elettrica e sperimentale, dall'industrial, all'house, il kraut-rock, la drone music e la new age. Ma non parliamo di qualche cosa di esclusivamente provocatorio come è stato ad esempio 'Metal Machine Music' di Lou Reed. L'intento del duo non è solo quello di provocare oppure di essere originali. Anche perché, diciamolo, del resto originali in qualche modo lo sono sempre stati.
La vera finalità di questo disco, direi, è quella di interagire in una maniera concreta, reale con quello che ci circonda. Il mondo della musica del resto è pieno di musicisti che si sono rapportati al mondo della natura e hanno registrato e mixato, adoperato il suono del mare e quello del vento (ad esempio), ma nessuno in effetti o comunque pochi si sono veramente dedicati a quella che è poi una parte consistente del mondo che ci circonda. Il mondo moderno, la nostra società, spendiamo gran parte delle nostre giornate a casa oppure al lavoro e in ogni caso siamo sempre chiusi tra le solite quattro mura. E durante tutto questo tempo adoperiamo, interagiamo con un sacco di cose che non sappiamo esattamente come funzionano e soprattutto in molti casi non sappiamo neppure come sono fatte. Parlo di computer, smartphone, televisioni e andando oltre satelliti, aeroplani, fabbriche. E elettrodomestici e lavatrici anche. Che cosa sapete della vostra lavatrice? Sì, probabilmente sapete come adoperarla, come dare lo start a un 'programma' (ci riesco persino io), ma tutto qui. E invece. E invece c'è un piccolo mondo contenuto al suo interno, fatto di componenti, meccaniche, liquidi e ovviamente suono. Eccolo qui.
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