Avevo già avuto modo di parlare del musicista campano Max Fuschetto qui su DeBaser a proposito del suo fortunato album "Sùn Nà". Siamo di fronte ad un musicista preparatissimo con alle spalle una carriera all’insegna della contaminazione fra musica colta e popolare. Nei precedenti lavori si era concentrato nella fusione di linguaggi come l’elettronica, la musica etnica e la canzone d’autore. In realtà questo tipo di “approccio” alla materia musicale non è nuovo in senso assoluto. Mi viene in mente, a proposito, un’esperienza come quella degli Opus Avantra di Alfredo Tisocco negli anni ’70, un gruppo a suo modo unico nel panorama del progressive italiano. Avevano idee ambiziose tese a frantumare le divisioni musicali fra i generi, fra alto e basso e devo dire che ci sono riusciti pienamente. Pur seguendo un percorso differente per sensibilità e per stile, anche Max Fuschetto, a livello concettuale, segue la medesima strada. Ora esce il suo nuovo album intitolato “Mother Moonlight” che, questa volta, privilegia l’uso del pianoforte suonato, per l’occasione, dal bravo Enzo Oliva mentre Fuschetto, autore delle composizioni, si dedica all’oboe e all’elettronica. Gli altri musicisti coinvolti sono Pasaquale Capobianco alla chitarra elettrica, Eleonora Amato al violino, Silvano Fusco al cello, Enrico Falbo al Dilruba - uno strumento cordofono appartenente alla tradizione dell’India - e Franco Mauriello al clarinetto. Le atmosfere sono estremamente quiete e pacate: si sente l’influsso di musicisti come Debussy, Bartok e Arvo Part ma non pensate di trovarvi di fronte ad un disco noioso e compassato. Anzi l’ascolto si rivela piacevole e rilassante, ideale per pomeriggi passati in casa mentre fuori sta piovendo. Fuschetto ha classe e talento e lo conferma con questo “Mother Moonlight”, un tenue e commovente racconto che ci parla del mondo dell’infanzia facendoci rivivere momenti dela nostra vita dimenticati nel nostro inconscio che riescono, come per magia, a rivivere sotto una nuova luce. Cosigliato a chi ama ascoltare l’ambient, la new age e la world music ma anche a chi semplicemente non ha preconcetti di sorta e vuole confrontarsi con nuove esperienze di ascolto.

Carico i commenti...  con calma