Ci sono dischi di non facile ascolto, ostici e che pure hanno una loro ragion d’essere e riescono ad emozionare a dispetto della loro apparente non fruibilità. Mi ricordo ancora della meraviglia e delle strane sensazioni che mi seppe dare un disco come “Cantare la voce” del grande e compianto Demetrio Stratos degli Area. Qualcosa del genere ho provato ascoltando “Mitclàn” di Giorgio Pinardi aka MeVsMyself, cantante e sperimentatore milanese che, in passato, si era messo in luce con il disco “Yggdrasil” (2015). Come nel citato “Cantare la voce” l’intero lavoro è basato sulla voce di Giorgio Pinardi che sicuramente paga il suo debito con Stratos ma non solo. Cita anche Bobby Mc Ferrin e Jacob Collier ma soprattutto si sente l’influenza della musica etnica e, in particolare, di quella araba, africana, indiana, bulgara e cinese). A me è venuto in mente anche un artista come Jon Hassell almeno a livello di sensazione ma questo perchè il musicista americano ha esplorato anch’egli la World Music pur non usando la voce. In realtà un altro riferimento più calzante che mi viene in mente è quello di Roberto Laneri, uno dei maestri del canto armonico in Italia e autore di un piccolo capolavoro come “Memories Of The Rainforest”. E in effetti Giorgio Pinardi usa anche la tecnica del canto armonico. Ma, in realtà. il disco è molto vario e vede l’uso di improvvisazioni in studio dela sua voce campionata in tempo reale, sovraincisa e frammentata che viene usata come un vero e proprio strumento. Come si diceva non è un disco facile ma ha un suo indubbio fascino. Disponibile su Soundcloud: https://soundcloud.com/user-675600873/sets/mictlan-1/s-6rOiy?fbclid=IwAR1HywjcOlpqvZROdWwRLL0Gsoar_VklfnsSa-SrCwP04gp4ICkg0HvW6bI.

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